Alla Scala Boccadoro celebra Bruno Maderna (e non solo)

Attraversando piazza Duomo riflettevo sul concerto che di lì a pochi minuti avrei ascoltato. Nel frattempo mi ritrovo in Galleria Vittorio Emanuele, silenziosa e desolata, come entrare in una cartolina. 

Mi soffermo ad osservare piazza Scala. Il teatro illuminato, un tram sferraglia sotto una trama di cavi elettrici mentre il pavé umido assume i colori cangianti dei semafori. Giulio Ricordi pare più assorto del solito nel suo totale candore statuario. 

È la Milano del 2021, sconvolta dall’emergenza covid-19 che sembra non lasciarci ancora sperare in un imminente ritorno alla normalità.

Il mio pensiero torna al programma in cartellone. 

Nonostante non sia mai stato un fedele seguace della musica contemporanea, negli anni ho maturato una certezza: che la musica del Novecento e di oggi ci parla direttamente. Che scoperta! 

Tuttavia parte di noi non accetta questa sfacciataggine e cerca di rifugiarsi in un passato lontano, nell’illusione di considerarlo migliore del presente a tal punto di avere  la pretesa di attualizzalo additando i nostalgici di mediocrità, senza però rendersi conto che chi giudica rifugge totalmente il contemporaneo. 

Entro in teatro. Vuoto straniante. 

Carlo Boccadoro dà gli ultimi ragguagli all’orchestra poi ha inizio la diretta. Nessun applauso.

Il concerto esordisce col Concertino per la notte di Natale di Niccolò Castiglioni, composto nel 1952, pare antichissimo nel suo intreccio di essenziale leggerezza.

Ad esso segue Company di Philip Glass, pagina in origine scritta per quartetto d’archi e concepita in funzione di un monologo di Samuel Becket. Minimalisti a confronto. Ne sortisce un capolavoro che riflette pienamente il carattere d’ispirazione esistenzialista come un costante pensiero che muta a secondo delle luci del giorno.

Punta di questo programma è Serenata 2 di Bruno Maderna di cui l’anno scorso si è celebrato (ovunque tranne che in Italia) il centenario della nascita. Maderna tra il 1954 e il 1956 scrive una delle pagine più complesse del Novecento italiano. 

Serenata 2 è un omaggio al serialismo, nonostante si basi su undici suoni anzichè dodici come le regole della dodecafonia vorrebbero, e affonda la sue radici costruttive sull’ancestrale monodia dell’Epitaffio di Sicilo. Maderna si muove in un paesaggio sonoro ben definito -seppur apparentemente frammentario- in cui i suoni totalmente scoperti e messi a nudo assumono una suggestiva tridimensionalità tramite un gioco di echi che mettono a dura prova le capacità di controllo del suono da parte degli strumentisti. 

Con Corpo in controcanto si passa alle drammatiche e sinistre sonorità di Mauro Montalbetti, autore contemporaneo che descrive una figura umana non più in vita ma ancora presente nell’inconscio di chi l’ha conosciuto.

Segue Come polvere o vento in memoria della poetessa Alda Merini, una pagina di Boccadoro ispirata ad alcune immagini poetiche ma che non decrivono i contenuti di una poesia in particolare. Suggestioni musicali di sorprendente impatto.

Dopo tanti grovigli e tormenti sonori si apre una parentesi di ascetica spritualità con Da pacem domine di Arvo Pärt, erroneamente considerato un autore minimalista, di certo è una delle personalità più seguite ed eseguite nel mondo contemporaneo.

Conclude il concerto Runner di Steve Reich (vero minimalista) in prima esecuzione italiana. Ostinato, imperterrito avanza un ritmo incessante affidato a due pianoforti sui quali si inseriscono interferenze di altri strumenti il cui insieme apre visioni pantomimiche collassanti. 

Il silenzio assordante che seguiva ogni brano è stato surreale.

L’intensa partecipazione dell’Orchestra della Scala è stata costantemente alimentata dagli impulsi di Carlo Boccadoro -al suo debutto scaligero in qualità di direttore- il cui merito va esteso anche alla sapiente cura con cui è stato concepito questo più che interessante e sfaccettato programma.

Esco da teatro, piazza Scala deserta, nella mia mente risuonano ancora gli xilofoni di Reich e l’immutata consapevolezza che tutta la musica è stata contemporanea. 

Gian Francesco Amoroso

(15 gennaio 2021)

La locandina

Direttore Carlo Boccadoro
Orchestra del Teatro alla Scala
Programma:
Niccolò Castiglioni Concertino per la notte di Natale
Philip Glass Company
Bruno Maderna Serenata 2
Mauro Montalbetti Corpo in controcanto
Carlo Boccadoro Come polvere o vento
Arvo Pärt Da pacem Domine
Steve Reich Runner (prima esecuzione italiana)

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