Bergamo: Belisario il primo padre tra affetti e politica

Sparito il dedalo ferrigno del Marino Faliero il teatro si mostra in tutta la sua nudità, capace di generare un contrasto di sensazioni in cui convive un misto di smarrimento e fascinazione.  Il Belisario – capolavoro che dovrebbe tornare stabilmente in repertorio – rappresentato in forma di concerto si nutre di questa dimensione sospesa svelandosi all’ascolto in tutta la sua meravigliosa complessità.

Opera della piena maturità del Bergamasco apre le porte a quello che verrà poi, ovvero al teatro di Verdi che di fatto è – almeno nella sua prima parte – post-donizettiano proponendo l’incontro-scontro tra sfera privata e politica, il tutto in una cornice storica che resta sullo sfondo.

Belisario è condottiero ma è al contempo anche il primo vero padre del melodramma, diviso tra dovere e affetti, tormentato dai rimorsi per il sacrificio di un figlio che crede morto e che sarà ritrovato in un’agnizione estrema, tradito da chi gli è più vicino ma capace di mantenere la sua dignità sino in fondo finendo per somigliare, per analogia, a Re Lear.
Antonina è magnifica antagonista al femminile – novità pressoché assoluta nel melodramma che riservava il ruolo del vilain al baritono che qui diviene il personaggio positivo – rivale del marito condottiero e causa della sua rovina in un rovesciamento drammaturgico geniale.

Il linguaggio musicale è stringato e insieme denso, incardinato su un libretto incalzante capace di tenere vivo il ritmo narrativo senza indulgere in concessioni alla retorica.

Riccardo Frizza è protagonista di una prova maiuscola insieme all’Orchestra Donizetti Opera: la sua direzione coglie con acume la tensione che scorre nella partitura rendendola attraverso scelte dinamiche ben calibrate e slanci melodici sontuosi.

Roberto Frontali, grande fraseggiatore, disegna un Belisario deciso e dolente, ferito ma non vinto tessendo la sua interpretazione su una linea di canto di assoluta purezza.

Non gli è da meno Carmela Remigio, tragédienne di classe capace di rendere con meditata intensità tutte le sfumature che il personaggio di Antonina racchiude in sé.

Magnifico l’Alamiro-Alessi, figlio perduto e ritrovato, di Celso Albelo, voce cristallina e controllo esemplare dei fiati e dell’intonazione, mentre Annalisa Stroppa è Irene dalle mille sfumature rese in un canto sempre convincente.

Simon Lim è Giustiniano autorevole e Klodjan Kacani, tratteggia un Eutropio subdolo come si conviene.

Completano il cast con onore Anaïs Mejías – Eudora –, Stefano Gentili come Eusebio, Matteo Castrignano nei panni di Ottario e il Centurione di Piermarco Viñas Mazzoleni.

Molto bene fa anche il Coro Donizetti Opera preparato da Fabio Tartari.

Alessandro Cammarano
(21 novembre 2020)

La locandina

Direttore  Riccardo Frizza
Personaggi e interpreti:
Giustiniano Simon Lim
Belisario Roberto Frontali
Antonina Carmela Remigio
Irene Annalisa Stroppa
Alamiro Celso Albelo
Eudora Anaïs Mejías
Eutropio Klodjan Kacani
Eusebio Stefano Gentili
Ottario Matteo Castrignano
Un centurione Piermarco Viñas Mazzoleni
Orchestra Donizetti Opera
Coro Donizetti Opera
Maestro del Coro  Fabio Tartari

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