Lugano: Dutoit e Maisky, fuochi d’artificio con la OSI

A chiusura dell’anno 2022 l’Orchestra della Svizzera Italiana propone un programma straordinario per il giorno di San Silvestro che avrebbe dovuto vedere la partecipazione della pianista argentina Martha Argerich e del direttore elvetico Charles Dutoit. In programma la Petite Suite di Debussy, il terzo concerto per pianoforte e orchestra di Sergeij Prokofiev e le Danze di Galanta di Kodaly. Purtroppo, come ci è già capitato a settembre al Festival Elba Isola Musicale d’Europa Martha Argerich ha dovuto dare forfait per motivi di salute e anche in questa occasione come allora il compito di sostituirla viene affidato al violoncellista Mischa Maisky. Il concerto di Prokofiev viene quindi sostituito da quello di per violoncello di Dvořák op.104.

La Petite suite che apre il programma è un brano che non si trova spesso nei programmi sinfonici. Trascrizione per orchestra di Henri Büsser di una suite per pianoforte a quattro mani prende spunto da una suite coreografica di Delibes. I quattro movimenti sono ben caratterizzati da Dutoit con una particolare attenzione alla qualità del suono ed alla timbrica raffinata che viene sempre associata automaticamente dal pubblico alla musica francese. Molto bene qui gli strumentini dell’OSI e suadente e flessibile l’impasto degli archi.

Arriviamo quindi al concerto in si minore op.104 di Dvořák. Grande pagina del non vastissimo repertorio per violoncello e orchestra, il brano del compositore boemo è sicuramente un dei brani più amati dal pubblico per questo organico. Grande il temperamento e il carattere profusi da orchestra, direttore e solista anche se nello sviluppo si manifestano alcuni problemi di insieme. Maisky non sembra nella medesima forma smagliante di settembre, qualche imprecisione di troppo soprattutto nel registro acuto dello strumento perturba la coda del movimento iniziale. Il tempo centrale scorre non particolarmente ispirato ma è il virtuosistico terzo movimento che mette a dura prova il violoncellista lettone che purtroppo rivela più o meno vistosi problemi di intonazione sempre nel registro acuto dovuti in parte ad un uso molto generoso di un vibrato spesso molto largo. Dutoit non sempre riesce ad assecondare le scelte e i tempi di Maisky puntando più a mantenere il tactus per non rischiare di scomporre l’orchestra che alla coesione con il solista. Rimangono all’interno dell’esecuzioni comunque delle isole felici ispirate ed intense.

Maisky concede come bis il Preludio dalla Suite n.1 di Johann Sebastian Bach ad un metronomo vertiginoso quasi ad ostentare ancora una perfezione tecnica ed infallibilità che forse non sono state proprio la cifra del concerto di Dvořák, ma che indubbiamente sono venute fuori in questo fuori programma che però in questa forma così frenetica ha forse poco senso dal punto di vista musicale.

Le Danze di Galanta che riprendono il concerto dopo l’intervallo furono scritte per gli ottant’anni di vita della Filarmonica di Budapest nel 1933. È una pagina che si rifà alle danze zigane che aveva sentito Kodaly da bambino nel paese di Galanta in cui visse fino all’età di dieci anni. Perfette nella loro esoticità e nel loro virtuosismo per un programma di fine anno che coniuga così danza e fuochi d’artificio in un solo brano. Per Charles Dutoit questo repertorio è sicuramente quello d’elezione insieme a quello francese e l’esecuzione di stasera conferma la profonda conoscenza del direttore di questo repertorio: Dutoit sa dove colpire il pubblico e come mettere in risalto le ottime individualità dell’orchestra in particolare il primo corno Vittorio Ferrari e il primo clarinetto Paolo Beltramini.

A conclusione della serata un piccolo sguardo al concerto di Capodanno di Vienna con l’Ouverture della Fledermaus di Johann Strauss Jr. Raffinata anche qui la concertazione del direttore elvetico, vibrante e ricca di spirito in questa pagina conclusiva del programma.

In modo del tutto inaspettato e pochi istanti dopo la fine del Ouverture Dutoit e l’OSI concedono un bis: la Polka schnell Auf der Jagd! (Alla caccia!) di Johann Strass Jr. tra prede che sfuggono e colpi di fucile.

Luca Di Giulio
(31 dicembre 2022)

La locandina

Direttore Charles Dutoit
Violoncello Mischa Maisky
Orchestra della Svizzera Italiana
Programma:
Claude Debussy
Petite Suite per orchestra
Antonin Dvořák
Concerto per violoncello e orchestra n. 2 in si minore op. 104
Zoltán Kodály
Danze di Galanta
Johann Strauss (figlio)
Die Fledermaus ouverture

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