Milano: Mehta e Pollini in concerto per la Fondazione Saint Francis Home

Fondata nel 2004 a Pathankot, in una zona estremamente povera dell’India, su volontà di Alexander Pereira e Zubin Mehta, la Fondazione Saint Francis Home ha come obiettivo di offrire assistenza a bambine disabili tramite una serie di strutture sanitarie e scolastiche. Gli obiettivi futuri includono un alloggio per ospitare e curare anche i ragazzi e una casa per le giovani donne.

È a sostegno di questo importante progetto umanitario che Zubin Mehta e Maurizio Pollini, su invito del sovraintendente Alexander Pereira hanno generosamente offerto il proprio impegno artistico per un concerto con l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala.

Il maestro Mehta, nonostante una recente malattia, non ha perso il suo smalto: sostenuto al suo ingresso dai giovani dell’Accademia, ha staccato l’Ouverture op. 84 Egmont di Ludwig van Beethoven ottenendo tinte scure e accenti particolarmente drammatici, rivelando una lettura meno dinamica nella scelta dei tempi ma particolarmente consone al conflitto che muove la vicenda narrata nell’opera omonima di Goethe.

Seconda pagina in programma il Concerto n. 23 in la maggiore K 488 di Wolfgang Amadeus Mozart. Al pianoforte il pianista milanese Maurizio Pollini il quale, anch’esso compromesso dal peso degli anni, non rinuncia a dare un’impronta personale e vitalistica –almeno nelle intenzioni– al concerto mozartiano. Più a suo agio nel secondo movimento, Pollini delinea un Mozart decisamente controcorrente rispetto alle stilizzazioni baroccheggianti degli ultimi anni, esasperando i fraseggi e cantando (nel vero senso del termine) alcuni passi con enfatica partecipazione.

Il pubblico, trascinato da questa esecuzione pre-beethoveniana, gli ha dimostrato gratitudine e commosso affetto.

La serata si è conclusa con la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 nella quale il maestro Mehta ha impartito alla giovane orchestra una vera e propria lezione di stile. Mehta, tramite un gesto essenziale e sempre anticipato dallo sguardo penetrante e fulmineo, ha ottenuto un Beethoven chiaro, nitido ma non privo di slanci e dinamiche tensioni.

Concerto indimenticabile a sostegno di una buona causa che ha visto protagonisti due artisti memorabili attorniati da una compagine giovanile che merita di essere nutrita dalla loro esperienza artistica e umana.

Gian Francesco Amoroso
(7 maggio 2019)

La locandina

Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala
Direttore  Zubin Mehta
Pianoforte  Maurizio Pollini
Programma:
Ludwig van Beethoven
Egmont
Ouverture op. 84
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto n. 23 in la magg. per pianoforte e orchestra
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92

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