L’intimità di Antonio de Curtis dietro la maschera di Totò
« Non è una cosa facile fare il comico, è la cosa più difficile che esiste, il drammatico è più facile, il comico no; difatti nel mondo gli attori comici si contano sulle dita, mentre di attori drammatici ce ne sono un’infinità. Molta gente sottovaluta il film comico, ma è più difficile far ridere che far piangere. »
– Totò –
Quando un piccolo teatro di provincia riesce con successo a proporre una stagione variegata e di livello, non si può far altro che apprezzare il lavoro svolto con la speranza che sempre più realtà li seguano in questo percorso di riscoperta e diffusione della cultura teatrale e non solo.
Il “sentiero” costruito dal Teatro Filarmonico di Piove di Sacco è quello di mattoni gialli di Dorothy che guida i suoi avventori verso la Città di smeraldo in cui “Quello che cerchi c’è”.
Primo appuntamento (sold-out) della stagione “Totò oltre la maschera” un recital che vede protagonista l’attore napoletano Alessandro Preziosi. Tommaso Mattei cura la drammaturgia di uno spettacolo intimo in cui Preziosi non è semplice narratore ma a tratti impersona lo stesso Antonio de Curtis immedesimandosi alla perfezione nel personaggio riproponendone cadenza, vezzi, atteggiamenti e espressioni iconiche. Ad accompagnare la vita del “principe della risata” la chitarra acustica di Daniele Bonaviri che anima e sottovoce chiacchera poemi e canzoni dall’atmosfera napoletana.
Ne emerge una descrizione lucida di un personaggio dalle innumerevoli sfaccettature; amante delle donne e generoso con il prossimo quanto misantropo. La melanconia lo accompagna nella vita quotidiana accomunandolo a giovani mattatori della commedia moderna, capaci di innescare la fiamma della risata nel prossimo ma incapaci di goder di tal dono per loro stessi, come Gene Wilder o Robin Williams.
Il pubblico partecipe segue rapito le parole di Preziosi scaldando l’ambiente con numerosi applausi. Una serata di meritato successo per tutti.
Matteo Pozzato
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