Sir Simon Rattle – Aix-en-Provence, luglio 2021

La notizia risale allo scorso gennaio: Sir Simon Rattle lascerà la London Symphony per succedere allo scomparso Mariss Janssons alla guida della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, orchestra sinfonica della radiotelevisione bavarese, per cinque anni a partire dalla stagione 2023/24. Attualmente riveste ancora l’incarico di direttore musicale della London Symphony Orchestra. Incarico assunto dopo aver guidato i Berliner Philharmoniker per 16 anni, fra il 2002 e il 2018, e che ha accettato di proseguire fino al 2023, quando lascerà Londra per Monaco di Baviera. Tra i più apprezzati direttori d’orchestra del panorama classico internazionale, personaggio dall’indiscusso carisma, Sir Simon Rattle ha segnato lo scorso mese di luglio alcuni tra i più acclamati appuntamenti dell’edizione 2021 del festival di Aix-en-Provence.

L’ha fatto con una nuova produzione del Tristan und Isolde di Richard Wagner, per la regia di Simon Stone e con la partecipazione nelle vesti dei protagonisti del soprano svedese Nina Stemme e del tenore australiano Stuart Skelton. Onore, morte, subconscio, amore. Un manifesto ad una delle più efficaci, travolgenti e strazianti rappresentazioni del potere del desiderio, dell’amore-passione sapientemente reso in musica da Wagner a cui il talento di Rattle dà nuova forma e vita. Un successo – nelle recite tenutesi dal 2 al 14 luglio – il cui merito per la superba qualità della resa strumentale va interamente alla London Symphony Orchestra ulteriormente impegnata in quei giorni – il 7 luglio – in un concerto sinfonico con musiche di Richard Strauss e Gustav Mahler, e le voci soliste del soprano Magdalena Kožená e del tenore Andrew Staples. Un programma sinfonico dedicato a due dei più eminenti successori di Wagner: Strauss e Mahler. Ma anche una risposta piuttosto differente alla domanda “Cosa dovrei comporre dopo Tristan und Isolde?”. Risposta che il primo ha dato con le brillanti pagine de Le Bourgeois gentilhomme, mentre il secondo con l’intensità delle atmosfere del tardo romanticismo con Das Lied von der Erde. Entrambi tuttavia capisaldi del repertorio del XIX secolo che hanno condotto la musica nell’era moderna.

Ma torniamo alla LSO, la cui partecipazione è stata risultato di lunghe trattative tra i governi britannico e francese. L’orchestra è infatti riuscita, nonostante difficoltà varie dovute a Brexit e Covid, a muovere dal Regno Unito – dopo un periodo di quarantena – alla volta della Francia in occasione del prestigioso Festival di Aix-en-Provence. Più di 100 musicisti di oltre 26 differenti nazionalità per uno tra i più rilevanti ensemble sinfonici d’Europa nel periodo del festival in ginocchio a motivo della concomitanza di Brexit e Covid. «È un vero miracolo poter partecipare a un festival così straordinario, che conosco bene, che anche gli orchestrali conoscono bene. E suonare un’opera come il Tristano e Isotta di Wagner è ormai quasi al di là dei sogni irrealizzabili», queste le parole di Rattle che spiega inoltre quanto sia stata complessa la situazione di un’orchestra come la LSO, composta da musicisti che, seppur stabili, percepiscono un compenso solo quando suonano a differenza dei colleghi membri delle orchestre del resto d’Europa. Un momento particolarmente difficile a cui è però seguito il grande successo riscontrato ad Aix-en-Provence. Il tanto atteso ritorno allo spettacolo dal vivo. Accessi disciplinati da rigidi protocolli sanitari e un’importante affluenza di pubblico nel più che positivo bilancio di quest’ultima edizione del noto festival francese.

Luisa Sclocchis

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