Verona: che bello il Vivaldi a Soqquadro

Chi ha paura del crossover di qualità? Sicuramente non chi scrive né tantomeno il Ristori Baroque Festival che alla sua prima edizione – ricchissima di proposte tutt’altro che scontate – si presenta come rassegna di grande interesse.

Rientra dunque perfettamente nel sentiero che il festival veronese ha deciso di percorrere lo Stabat Mater – Vivaldi Project creato da Soqquadro Italiano – gruppo fondato nel 2011 da Vincenzo Capezzuto e Claudio Borgianni – nel quale la pagina sacra del Prete Rosso si scompone totalmente per ricomporsi in forme nuove attraverso un’esplorazione non solo della musica ma anche della parola intesa come suono primo che a sua volta diviene κίνησις ­– movimento – attraverso la danza, il tutto a dar vita ad una Sacra Rappresentazione 2.0 ricca di spunti riflessione legati non solo allo spettacolo in sé, ma anche ad una visione musicale che tenendo conto del passato guarda ad un futuro possibile.

L’impaginato vivaldiano si nutre dunque di suoni nuovi grazie all’elettronica di Fabio Fiandrini e sotto la direzione di Borgianni – insieme agli incantevoli  Luciano Orologi  (sax soprano, clarinetto basso e diarmonica), Simone Vallerotonda (arciliuto), Leonardo Ramadori (percussioni e toy piano) – che lo rielabora nelle forme senza intaccarne la sostanza, collocando tutto in uno spazio scuro dal quale emergono tre colori – Oro, Blu, Rosso – illuminati e ombreggiati da Cristina Spelti a richiamare quelli della Crocefissione dipinta da Masaccio nel 1426 per il polittico di Pisa.

Vincenzo Capezzuto, meraviglioso artista polimorfo, voce di straniante bellezza, è interprete ideale e oltre a cantare pone la sua corporeità a completo servizio delle coreografie di Mario Bigonzetti ove si ritrovano le stasi e i movimenti del dipinto masacciano, soprattutto il gesto disperato – che ritorna incessante – della Maddalena che in manto cremisi, i costumi sono di Andrea Stanisci,  leva le braccia alla Croce e al cielo quasi ad abbracciare il Cristo per lei oggetto d’amore.

Spettacolo denso, partecipato anche dal pubblico che alla fine si scioglie in un applauso catartico.
Alessandro Cammarano
(18 febbraio 2023)

La locandina

Drammaturgia e direzione Claudio Borgianni
Coreografie Mauro Bigonzetti
Costumi Andrea Stanisci
Audio Corrado Cristina
Luci Cristina Spelti
Voce e danza Vincenzo Capezzuto
Sax soprano, clarinetto basso e diamonica Luciano Orologi
Arciliuto Simone Vallerotonda
Percussioni e toy piano Leonardo Ramadori
Contrabbasso Marco Forti
Elettronica Fabio Fiandrini

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