Jordi Savall in trio per un dialogo fra le varie anime del Mediterraneo

Jordi Savall. polistrumentista catalano di fama mondiale, torna al Teatro Comunale di Vicenza mercoledì 6 febbraio per la stagione di concerti curata dalla Società del Quartetto.

A settantotto anni Savall continua a portare in tutto il mondo meraviglie musicali, spesso abbandonate all’oblio e all’indifferenza, grazie a un’instancabile attività di ricerca storica che è poi uno dei tratti fondamentali della sua polivalente personalità artistica. Per l’ennesimo incontro con il pubblico vicentino – un’amicizia che dura da decenni e che ad ogni ritorno viene sempre salutata da un tutto esaurito – Savall si presenta in formazione di trio con un programma davvero originale.

“Un diálogo de las Almas” – questo il titolo della serata – è un viaggio fra le antiche musiche dell’Oriente musulmano e dell’Occidente di tradizione cristiana sapientemente raccolte da Savall in anni di ricerca all’interno del bacino del Mediterraneo. Secondo il musicista catalano il “Mare nostrum” ha smesso da tempo di essere quel mare fertile situato al centro del nostro universo culturale per diventare un campo di battaglia, una barriera. Per ridare alla nostra umanità qualche segno di speranza, adesso occorre andare al di là di un mero dialogo fra le culture e puntare ad un dialogo delle anime: è questa, in fondo, la missione della musica e più in generale dell’arte. L’ascolto di musiche provenienti da epoche e da terre diverse aprono uno squarcio su civiltà che ci sembravano lontane, nemiche ed invece ci sono straordinariamente vicine.

A Vicenza Savall sarà affiancato da due esperti musicisti con i quali collabora da molti anni sotto l’etichetta “Hespèrion XXI”. Dimitri Psonis, nato in Grecia e formatosi musicalmente in Spagna, è specializzato in analisi musicale e musica bizantina e suona vari strumenti di matrice orientale come il santuri, l’oud, il tzourás e il tambura. Driss El Maloumi, marocchino di Agadir, è uno dei più importanti suonatori di oud del panorama internazionale. Ospite di numerosi Festival europei, El Maloumi è arrivato ad assimilare la prassi esecutiva dei vari tipi di liuti (tribale, berbero, orientale e occidentale) passando attraverso il modello etnico e accademico.

Classe 1941, Jordi Savall continua ad essere freneticamente impegnato nelle sue varie attività di concertista, insegnante, ricercatore e ideatore di nuovi progetti culturali. Savall ha conquistato grande popolarità internazionale a partire dagli anni Settanta quando fondò l’ensemble “Hespèrion XXI” cui si sono aggiunti – negli anni successivi – “La Capella Reial de Catalunya” e “Le Concert des Nations”.

Con questi gruppi Savall ha inciso più di 230 dischi, ma soprattutto ha portato in tutto il mondo (all’impressionante ritmo di 140 concerti l’anno) la bellezza della musica antica sdoganandola da quell’aura elitaria nella quale era rimasta confinata per troppo tempo. Il suo infaticabile lavoro è stato ricompensato da numerosi premi e da onorificenze prestigiose, fra le quali quattro lauree honoris causa, la “Legion d’onore” francese e il premio “Léonie Sonning”, considerato il Premio Nobel per la musica.

Negli ultimi anni i suoi programmi da concerto hanno sempre più saputo trasformare la musica in uno strumento di mediazione per la pace fra i popoli e per questo Savall è stato nominato “Ambasciatore dell’Unione Europea” per il dialogo interculturale e “Artista per la Pace” nell’ambito del progetto “Ambasciatori di buona volontà” dell’UNESCO.

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