Bolzano: il narcisismo oscuro di Peter Pan

Diventare adulti è difficile, soprattutto in un’epoca in cui la realtà virtuale, i social network, la retorica dell’apparire rendono il processo ancor più complicato.

Peter Pan è la rappresentazione plastica del desiderio di rimanere eternamente bambini costi quello che costi; per analogia lo si potrebbe accostare a Dorian Gray – il romanzo di Wilde precede la commedia di Barrie di dodici anni – anche per il lato oscuro che il preadolescente dal nome di satiro condivide con il dandy londinese.

È proprio su questo aspetto tenebroso si incentra Peter Pan – the dark site, la nuova opera commissionata dalla Fondazione Haydn a Sir David Pountney e Wolfgang Mitterer – rispettivamente librettista e compositore – andata finalmente in scena nel corso della stagione d’opera “When night falls” della Fondazione.

L’ambientazione contemporanea pone l’accento sul narcisismo di Pan, qui eroe di un videogioco, capace di trascinare in un mondo impossibile i tre fratelli Wendy, John e Michael, convincendoli che, se lo si vuole, si può volare.

La realtà porta invece i ragazzi ad un tragico e realissimo epilogo facendoli precipitare dal ventisettesimo piano dell’edificio in cui abitano.

Il libretto di Pountney, uomo di teatro a tutto tondo, è aspro, a tratti sessualmente esplicito, perfettamente aderente a quello che è il linguaggio dei social.

Il lessico musicale di Mitterer trova perfetta sintonia con le dinamiche semantiche del libretto proponendo una narrazione serrata che si sviluppa attraverso frasi taglienti sostenute da un’orchestra corposa cui si affianca l’elettronica trattata come un vero e proprio strumento.

Suscita qualche dubbio la regia di Daisy Evans, enfant prodige del teatro britannico, qui piuttosto incline all’ipertrofismo narrativo risultando in più di un momento pleonastica.

Lodevole l’essenzialità dell’impianto scenico di Loren Elstein – suoi anche i costumi – con i suoi rimandi ad una realtà urbana contemporanea.

Timothy Redmond è protagonista di una prova maiuscola, e con lui l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, rendendo vividamente all’ascolto l’impaginato di Mitterer attraverso una ricerca accurata di atmosfere sonore e di impasti timbrici, il tutto in piena sintonia con il palcoscenico.

Nella compagnia di canto spiccano il Peter Pan britteniano di Karim Sulayman, voce e presenza scenica di grande impatto, e la Wendy di Rosie Lomas.

Buone anche le prove di Andrew Watts, controtenore dalla voce un po’ old-stylish, nel doppio ruolo di Nanbot e Crocodile e di Claire Wild come Tinkerbell.

Il pubblico, numeroso, gradisce e applaude.

Alessandro Cammarano
(25 marzo 2023)

La locandina

Direttore Timothy Redmond
Regia Daisy Evans
Scene e costumi Loren Elstein
Lighting design Jacob Wiltshire
Preparazione Lost boys e Pirates  Luigi Azzolini
Personaggi e interpreti:
Wendy Rosie Lomas
Peter Pan Karim Sulayman
Michael Jakob Pejcic
John Dominic Kraemer
Tinkerbell Claire Wild
Tyger Gweneth Ann Rand
Hook Andreas Jankowitsch
Nanbot | Crocodile Andrew Watts
Lost boys Nina Cuk, Elena Di Marino, Maria Eleni Giuliani, Cecilia Rizzetto, Dania Tosi, Anna Maria Zorzi
Pirates Vincenzo Di Donato, Eduardo Hurtado Rampoldi, Simone Marchesini, Francesco Negrelli, Marco Petrolli, Lorenzo Ziller
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

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