Carniarmonie, 50 concerti tra i monti del Friuli Venezia Giulia

Con i suoi ventisette anni di ininterrotta attività, Carniarmonie si è guadagnato l’appellativo di “Festival delle Alpi” ed è oggi tra le rassegne musicali estive più seguite della regione Friuli Venezia Giulia. Un festival storico ma al tempo stesso giovane, che porta quest’anno in Carnia – territorio montano friulano al confine con l’Austria, distinto da rare meraviglie naturalistiche – ben cinquanta concerti in soli due mesi (dal 14 luglio al 14 settembre), tra appuntamenti in cartellone ed eventi collaterali. La qualità artistica è garantita dalle indubbie competenze del direttore artistico Claudio Mansutti, clarinettista di fama, capace di far coniugare la musica: classica, jazz, etnica e contaminazioni, con il ricco patrimonio storico e paesaggistico del territorio. Le location degli appuntamenti sono infatti le pievi, le chiese antiche, i musei, i saloni di palazzi tra i più rappresentativi di questa terra che è la Carnia, per una programmazione che tocca ben venticinque comuni. Tanti gli artisti ospiti, con recital solistici e la partecipazione di ensemble, orchestre classiche e sinfoniche dal profilo internazionale.

Spicca tra i “big” di questa edizione il grande violoncellista Mario Brunello che chiuderà la rassegna venerdì 14 settembre con un concerto spettacolo dal titolo “Danze Lacrime e Lamentazioni” nella Chiesa di S. Stefano a Piano di Arta Terme. Con lui l’attrice e cantante Francesca Breschi e il più famoso suonatore di duduk al mondo: Gourgeni Dabaghyan. Andando in ordine con il calendario e gli appuntamenti più accattivanti, il 22 luglio alla Pieve di S. Maria Maddalena a Invillino c’è l’Estonian Sinfonietta Soloist, con la partecipazione straordinaria di Maano Männi, primo violino concertatore ammirato in tutto il mondo. Ancora le grandi orchestre con l’atteso ritorno della Kazakh State Chamber Orchestra, la violinista Aiman Mussakhajayeva, l’artista più ammirata della repubblica Kazaka, il direttore Bakhytzhan Mussakhajayeva e il duo pianistico Schiavo-Marchegiani. Questo il 25 luglio all’Auditorium Candoni di Tolmezzo. Immancabili da diverse edizioni, per quanto richiesti, sono i fenomeni mondiali della fisarmonica direttamente dalla Russia: Viacheslav Semionov, il più grande compositore e musicista vivente di bayan, sua moglie Nataliya Semionova, talento alla domra, e Lev Lavrov, giovane pupillo dei grandi fisarmonicisti mondiali. Saranno loro i protagonisti del concerto del 28 luglio alla Sala Gradoni Kursaal di Sauris. Il 5 agosto alla Sala L’Alpina di Comeglians c’è invece lo swing del Roma Jazz 5et, apprezzatissima band italiana seguitissima all’estero. C’è un’altra novità assoluta: il ritorno in Carnia dell’Opera che mancava da tempo. Uno spettacolo grandioso con il capolavoro “Nabucco”, l’8 agosto all’Auditorium di Tolmezzo per una grande produzione con la direzione di Eddi de Nadai e la regia di Alberto Paloscia. È l’unico concerto a pagamento di tutto il festival, assieme al concerto del 25 luglio con la Kazakh State Chamber Orchestra e l’iniziativa al Museo Gortani di Tolmezzo dell’8 settembre con il concerto di Alberto Busettini al clavicembalo storico della famiglia Linussio, con visita guidata lungo un percorso appositamente ideato. Tutti i rimanenti concerti sono a ingresso gratuito, un’impresa che ha del miracoloso vista la levatura degli ospiti. Attesissimo anche il Trio di Parma, eccellenza nazionale, il 17 agosto a Palazzo Veneziano di Malborghetto. C’è prima l’Umbria Ensemble, il 6 agosto nella Pieve di S. Pietro a Zuglio, e il 25 agosto nella Chiesa di S. Giacomo a Forni di Sopra, in collaborazione con l’Anciuti Music Festival, l’ensemble Silete Venti! con l’oboista Simone Toni e il suo strumento in avorio, fedele copia del manufatto realizzato dal carnico Giovanni Maria Anciuti vissuto tra Sei e Settecento. Tantissime le novità e le sorprese, per un festival capace anno dopo anno di superare sé stesso.

Alessio Screm

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