CD: Signor Gaetano
Nella galassia delle registrazioni discografiche si possono fare incontri interessanti insieme ad altri – spesso – dotati di minor fascino; poi ci sono i fuori concorso, ovvero produzioni capaci di brillare di luce propria tale da diffondersi e illuminare l’ascoltatore ed è a quest’ultima categoria che appartiene “Signor Gaeatano”, il recital tutto dedicato al Donizetti italiano che Javier Camarena ha realizzato per l’etichetta Pentatone insieme a Riccardo Frizza e all’orchestra Gli Originali.
Il tenore messicano incarna plasticamente il canto donizettiano in tutte le sue molteplici screziature, rendendolo attraverso un’incredibile varietà di accenti; Camarena colora, fraseggia, fila, smorza, infiamma sempre in un ammirevole aderenza al dettato musicale e alla parola.
La voce svetta sicura, corposa nei centri e folgorante negli estremi acuti.
Il recital propone una selezione assai ben calibrata di arie e cabalette tale da offrire una visione assai più che completa sulla vocalità tenorile che solo dalla fine del Settecento andava consolidandosi attraverso ruoli di primo piano e che ai primi del Diciannovesimo secolo iniziava ad imporsi grazie a personalità del canto come Rubini, Nozzari e Donzelli.
Camarena passa agevolmente dalla leggerezza malinconica di Daniele nella Betly e del Nemorino dell’Elisir d’amore per scandagliare poi le angosce di Roberto Devereux o ancora gli ardori guerrieri di Fernando nel Marin Faliero o di Gerardo nella Caterina Cornaro.
Essenziale l’apporto di Riccardo Frizza, donizettiano doc alla testa dell’orchestra Gli Originali – che suona su strumenti storici accordati su un diapason a 432 –, capace di dialogare costantemente con il solista ponendo allo stesso tempo in luce le preziosità melodiche, armoniche e contrappuntistiche contenute negli impaginati.
Ottimamente concepito il libretto che accompagna il disco grazie ai saggi di Paolo Fabbri e dello stesso Frizza.
Ora non resta che attendere “Monsieur Donizetti”, che Camarena dedicherà alle opere francesi del Bergamasco, nel frattempo godiamoci questa meraviglia.
Alessandro Cammarano
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