Firenze: un Don Giovanni di garbo

Ottima scelta quella del Don Giovanni di Mozart come primo titolo operistico dell’85esimo Maggio Musicale Fiorentino, che ha avuto la sua prima rappresentazione domenica 30 aprile (repliche il 3,9,12 maggio alle 19 e 6 maggio alle 15.30). Ci voleva un mito come quello di questo personaggio – antico per origini nella storia del teatro, ma divenuto celeberrimo e immortale proprio grazie a Mozart – come buon auspicio per il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che ha dimostrato di avere linfa vitale di qualità.

Artisti e intellettuali di ogni epoca hanno celebrato quest’opera italiana di Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte e, nell’allestimento fiorentino, durante l’esecuzione dell’ouverture, vengono proiettate le frasi della celebre analisi del personaggio che ne fece il filosofo Søren Kierkegaard, che incoraggia al godimento del lavoro di Mozart attraverso anche la percezione dei sensi che sulla scena pervade ogni atteggiamento del Dissoluto. Così il pubblico viene accompagnato verso la storia con questo pensiero-guida e anche con un inizio, ad apertura di sipario, in cui i personaggi vengono letteralmente svelati, che è una delle idee registiche intelligenti di Stefania Grazioli che riprende la regia di Giorgio Ferrara.

Ci sarà chi discute sulla poca attualizzazione dell’allestimento, ma a noi pare proprio che l’ideazione, la realizzazione scenica e un garbo molto raffinato siano gli elementi vincenti di questa regia. Certamente il lavoro di Ferrara (ripreso da Grazioli) gode del valore aggiunto delle scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e ci piace segnalare alcuni momenti che hanno fatto di questa regia, che si allinea su idee essenzialmente tradizionali, un lavoro con spunti di livello.

Ad esempio ci è parso assai azzeccato ambientare al cimitero il secondo atto, così come abbiamo trovato ottima l’idea di far calare il velario proiettandovi esattamente la scena che vi sta dietro (ovvero quella in corso in quel momento), per permettere da un lato i cambi di scena ma, al contempo, mettendo in maggior evidenza i personaggi che rimangono a cantare davanti ad esso. Intelligente anche l’uso nel primo atto di uno spazio che sembra un portico, con le arcate, ma che funge idealmente anche da spazio interno, annullando confini netti in maniera naturale. Non hanno convinto moltissimo i costumi, buone invece le luci che hanno contribuito egregiamente alla regia.

Venendo al cast musicale, il ruolo del protagonista è affidato a Luca Micheletti, cantante-attore (o attore-cantante?) che grazie alle sue ottime qualità sia vocali sia teatrali – eclettico personaggio che nasce come attore, poi regista, drammaturgo e infine anche baritono – ha restituito egregiamente il dissoluto punito di Mozart -Da Ponte, secondo la lettura registica  che “non è quella del semplice donnaiolo che infrange i cuori delle sue vittime ma indaga il suo rapporto con quel Dio che egli non crede esista. È una lotta di un ateo contro chi crede, lui sfida il soprannaturale fino all’ultimo, fino a quel ‘No!’ fatale che lo condurrà all’inferno. Un personaggio che sfida la vita fin dentro la morte” aveva detto. Certamente le sue capacita attoriali hanno salvato anche la scena clou del secondo atto, quella della sua caduta all’inferno.

Markus Werba brilla nel ruolo di Leporello, dando vita a un’interpretazione divertente, sfoggiando una voce dal bel timbro e padroneggiando anche gli episodi più veloci.  Rimaniamo a parlare delle voci maschili con il basso Adriano Gremigni, azzeccato nel ruolo del Commendatore e dalla vocalità solida, mentre è più difficile inquadrare Ruzil Gatin, improbabile come presenza scenica (e mortificato anche dai costumi scelti per lui) ma con voce dal buon timbro, che gli ha anche valso apprezzamento dal pubblico. Eduardo Martinez è un giovane, membro dell’Accademia del Maggio e certamente con il tempo maturerà (e speriamo migliori anche la dizione). Regina dei ruoli femminili è stata Jessica Pratt, che ha interpretato una Donna Anna devota al padre molto intensa nell’interpretazione e vocalmente ineccepibile. Anche Anastasia Bartoli si è ben distinta, interpretando una Donna Elvira meno arrabbiata (soprattutto all’inizio) di quanto ci si aspetti, ma piuttosto incline a voler perdonare e redimere l’irriducibile Don Giovanni da lei amato. Una buona voce, ancora “in crescita”, ma molto apprezzabile. Sempre più brava Benedetta Torre, che è tornata al Maggio (dove già era stata apprezzata, anche recentemente nella Finta semplice di Mozart), come Zerlina in questo titolo, e ha confermato di essere un’ottima voce mozartiana oltre che molto brava anche scenicamente. E, come sempre, il Coro diretto da Lorenzo Fratini, sebbene non abbia un ruolo molto ampio in questa partitura, ha offerto una prova molto buona. Ultima, ma non ultima, anzi…l’Orchestra del Maggio era in ottima forma. Ci sono dei professionisti nella compagine che sono anche dei solisti sopraffini – vogliamo citare il violoncello di Luca Provenzani che faceva tutt’uno con Zerlina nell’aria “Batti batti, o bel Masetto”, interagiva con la voce esattamente come deve essere nelle opere mozartiane, e si sentiva come se stesse dialogando sul palco con lei – che il maestro Zubin Mehta guida con la consueta maestria e competenza e con la sua compagine offre una lettura sempre nuova rispetto alle tante da lui dirette, anche proprio al Maggio. Quella di questo allestimento accentua i tratti lugubri, ma restituisce anche i tratti comici di questa partitura unica, che fonde il comico con il tragico, che ha momenti di sintesi perfetta nelle scene d’insieme, gioielli in cui le voci si avviluppano trasmettendo contemporaneamente sentimenti di odio, vendetta, paura, rabbia.

I lunghi applausi a scena aperta da parte del folto pubblico e quelli finali sono, in ogni caso, la soddisfazione maggiore da segnalare.

Donatella Righini
(30 aprile 2023)

La locandina

Direttore Zubin Mehta
Regia Giorgio Ferrara
ripresa da Stefania Grazioli
Scene Dante Ferretti/Francesca Lo Schiavo
Costumi Maurizio Galante
Luci Fiammetta Baldiserri
Personaggi e interpreti:
Don Giovanni Luca Micheletti
Leporello Markus Werba
Donna Anna Jessica Pratt
Don Ottavio Ruzil Gatin
Donna Elvira Anastasia Bartoli
Zerlina Benedetta Torre
Masetto Eduardo Martínez Flores
Commendatore Adriano Gramigni
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini

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