Luisella Molina e Alessandro Crudele: due voci per il nuovo corso dell’Orchestra UniMi

Due avvicendamenti al vertice caratterizzano il nuovo corso dell’Orchestra Sinfonica UniMi che celebra il suo ventennale proprio in questo martoriato 2020. A Luisella Molina, che riceve il testimone da Alfio Bosatra, sarà affidata la Direzione Generale mentre Alessandro Crudele lascia l’incarico di Direttore Principale per assumere quello di Direttore Onorario. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.

  • Dottoressa Molina, ome ci si sente nelle nuove vesti?

Bene, felice per questa opportunità. Credo di essere stata fortunata nella mia vita professionale. Ho avuto l’occasione di contribuire a realtà culturali che portavano avanti dei progetti che, nei momenti in cui vi aderivo, erano nuovi, pieni di energie, di idee, lavorando assieme a persone a cui tuttora devo molto: Fausto e Marie Louise Zadra, Franco Scala, Luciana Abbado Pestalozza, Enzo Restagno, Carlo Fabiano e Gianluca e Orsola Spinola. E l’adesione ad alcuni di questi progetti coincideva con momenti di cambiamento o a fasi di avvio, condizioni che mi hanno quindi offerto la possibilità di imparare, spesso di ingegnarmi e poi di dare un buon contributo all’impostazione e allo svolgimento del lavoro. In un momento storico come questo quindi avere l’opportunità di iniziare un nuovo percorso professionale con uno ‘strumento musicale’ magnifico quale un’orchestra, va al di là delle mie aspettative.

  • Domanda per il M°Crudele: è complesso passare il testimone? Quali saranno i suoi nuovi incarichi?

Sinceramente è molto complesso. Il tutto è “aggravato“ dal fatto che l’orchestra è nata insieme a me 20 anni fa, ed è quindi naturale che io la percepisca un po’ come una parte di me stesso. Tuttavia è proprio per questa ragione che, pur essendo il cuore contrario, ho deciso di compiere questo passo. Ritengo che sia un passaggio doveroso da parte mia, proprio per stimolare un’ulteriore crescita di questa meravigliosa realtà musicale italiana. L’idea è quella di accompagnare l’orchestra durante le prossime stagioni, curandone sempre la direzione artistica, ma, attraverso la rinuncia a dirigere la maggior parte dei concerti, avendo la possibilità di invitare molti più direttori ospiti. L’orchestra avrà quindi la dovuta calma, per scegliere il mio successore. Desideriamo tutti una figura che soddisfi contemporaneamente molti criteri differenti: e cioè che possa in primis contribuire alla continua crescita artistica dell’Orchestra UniMi, ma che si rivolga anche ad accrescerne il prestigio e collabori ad ampliarne il raggio di attività.

La veste di Direttore Onorario fa un certo effetto, e provoca anche un certo imbarazzo. Solitamente un ruolo di questo tipo viene concesso a direttori molto più anziani e spesso al termine della loro carriera; io invece sono ancora relativamente giovane e sicuramente ancora all’inizio del mio cammino. Penso che nel mio caso la scelta sia stata dettata dal desiderio da parte dell’Orchestra e dell’Università di dimostrare l’apprezzamento per questi anni di lavoro insieme e questo mi riempie di orgoglio e di riconoscenza.

  • Chiediamo a Luisella Molina: lei ha collaborato con istituzioni musicali di grande prestigio e impegnate nella promozione di repertori che si potrebbero definire “non convenzionali”, penso alla Fondazione Spinola Banna e a Trame Sonore. Come immagina il nuovo corso dell’Orchestra UniMi sotto la sua guida?

Ho iniziato la collaborazione con l’Orchestra UniMi da qualche settimana quindi mi sto addentrando in una realtà che ha già vent’anni alle spalle, che non sono pochi: c’è una storia, una fisionomia che ben si staglia nella vita musicale e sociale milanese. Da un lato penso che se contribuissi a fare in modo che tutto prosegua come è stato sino ad ora, con una stagione sinfonica seguita da un pubblico fedele, sarebbe già molto. Dall’altro, la storia di questa compagine, le sue dimensioni, l’ambiente in cui si muove mi sembra offrano anche possibilità di sviluppo, soprattutto considerando tutte le difficoltà del fare musica oggi, intendo anche prima dell’emergenza Covid.

  • Domanda per entrambi: il 2020, anno del ventennale dell’orchestra è stato stravolto dall’emergenza pandemica. Quanto è importante tornare a qualcosa che possa assomigliare alla normalità?

Molina: Direi che è molto importante ed è ciò che tutti ci auguriamo. Il concerto conclusivo della stagione del Ventennale dell’Orchestra UniMi da maggio è arrivato ad essere possibile il prossimo 16 dicembre. Credo si possa già essere contenti, perché l’orchestra si ritroverà a fare musica, con tutte le precauzioni d’obbligo ovviamente, assieme ad Alfonso Scarano e alla promettente Clarissa Bevilacqua: riusciremo a stare vicino al nostro pubblico con un live streaming. Ma è indubbio che il flusso emotivo e le infinite sfumature del mondo sonoro e interpretativo che si possono cogliere solamente dal vivo, ci mancheranno.

Crudele: È fondamentale poter tornare ad una certa normalità al più presto. Un’orchestra esiste soltanto attraverso musicisti che si siedono uno accanto all’altro, si ascoltano, si guardano, respirano insieme e tutto questo è possibile solo in presenza e senza distanziamenti forzati. Abbiamo tutti cercato in questi mesi delle forme alternative e temporanee per fare musica, ed è stato per certi versi anche un passaggio di sperimentazione interessante. Tuttavia per la vita di un’orchestra la presenza e la vicinanza dei musicisti sono fattori imprescindibili. Inoltre credo che anche al pubblico manchi moltissimo questo rapporto con la musica dal vivo.

  • Molina: quanto è importante il rapporto tra musica e istituzione accademica?

Credo che per le forme d’arte relazionarsi al mondo accademico sia naturale, nel nostro caso direi fondamentale, ma siamo un po’ un’eccezione. L’Orchestra UniMi senza Università non sarebbe nata nel 2000: fu l’allora Rettore Paolo Mantegazza a tenerla a battesimo a da allora l’Università l’ha costantemente sostenuta e accolta, arrivando all’attuale Rettore Elio Franzini. L’Ateneo ora, sviluppando sempre di più il ruolo di Terza Missione, ci vuole ancora più vicini e credo che, in un momento come questo, questa unione di forze possa diventare ancora più significativa e produttiva.

  • Domanda per entrambi: il programma proposto vede bacchette e solisti di assoluto rilievo in programmi che vedranno eseguite composizioni in prima italiana e in prima assoluta. Con quale criterio si sono operate le scelte?

Molina:Su questo punto non posso fare altro che passare la parola ad Alessandro, artefice della programmazione.

Crudele: Come dicevo in precedenza è mio intento invitare nelle prossime stagioni direttori di prestigio e qualità sempre maggiori. L’Orchestra UniMi ha raggiunto un livello artistico di prim’ordine, (e tutto ciò comincia anche ad esserle riconosciuto) pertanto sono convinto che si possano “conquistare” direttori ospiti e solisti sempre più prestigiosi.
La musica contemporanea ha sempre rappresentato un ruolo centrale nella nostra programmazione e rende quest’orchestra unica in Italia. Ho sempre cercato di scegliere dei brani contemporanei, che fossero interessanti da più punti di vista: stimolanti e accattivanti per il pubblico ma anche per i musicisti d’orchestra, brani che avessero una comunicazione emotiva forte ma anche una struttura narrativa convincente (pur sempre considerando stili differenti). La particolarità di questa stagione è che tutti i brani contemporanei sono in prima esecuzione italiana oppure addirittura in prima assoluta.

Alessandro Cammarano

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