Piacenza: convince il Trovatore minimalista e funzionale

Uno spazio neutro, vermiglio, che si scompone con corpi mobili e dinamici creando nell’immaginario del pubblico mutevoli immagini che rivelano a tratti fondali poetici e infuocati, ombre che si aggirano in scena, spazi delimitati che limitano l’avvicinarsi dei personaggi, affetti che non si incontrano mai o che si ignorano uniti da un destino sinistro che aleggia sin dalle prime note introduttive e che vede nella madre di Azucena una presenza costante seppur invisibile, il fuoco che assale il pensiero ossessivo della zingara, donna sconvolta e turbata dall’assillante grido di vendetta.

Sono tutti elementi che affiorano dal nuovo allestimento dell’opera Il trovatore di Giuseppe Verdi prodotto dal Teatro Municipale di Piacenza il cui successo è stato decretato al termine della prima recita da un pubblico letteralmente rapito.

A firmare lo spettacolo è il regista Stefano Monti che costruisce, insieme ad Allegra Bernacchioni, delle scene minimaliste ma molto funzionali a contenere il dramma che affligge i vari personaggi della vicenda merito anche delle luci di Fiammetta Baldiserri e delle ombre curate dal piacentino Teatro Gioco Vita.

A impreziosire lo spettacolo gli splendidi costumi realizzati dalla sartoria KlemAnn i cui  colori degli abiti femminili ben si integravano con le tinte delle scene caratterizzando in modo particolare il personaggio di Leonora.

Sul podio un Matteo Beltrami risoluto che, senza perdersi in una concertazione forzatamente originale, ben si amalgama con l’apparato visivo lineare, conferendo con piglio verdiano quella compattezza necessaria a creare unità fra i diversi quadri scenici e mentali. Beltrami, inoltre, ci restituisce un Trovatore integrale consapevole di avere un cast che se lo può permettere tant’è che il Manrico di Angelo Villari ci regala una Pira scoppiettante con tanto di da capo tornita di accenti elettrizzanti. La corda vocale di Villari è lucente e tendente al canto spiegato con acuti svettanti e slanci improvvisi che ricordano quelle recite di una volta in cui risparmiarsi non apparteneva al vocabolario del tenore.

Al suo fianco Chiara Isotton impersonifica una Leonora giovane e fresca, palpitante ma al tempo stesso nobile nel fraseggio e nel portamento tanto da sembrare uscita da un affresco medievale. La sua voce morbida e duttile ha saputo assecondare la non semplice scrittura dell’eroina verdiana dando una prova maiuscola nella scena della torre con filati e ricerca espressiva di grande maturità interpretativa.

Contraltare di questa creatura lunare è l’Azucena di Anna Maria Chiuri che dà al personaggio della zingara una lettura più umana, intimista, meno sconvolta e scapigliata come spesso siamo abituati ad assistere.

Ernesto Petti è scenicamente un ottimo Conte di Luna, vive e indossa magnificamente le furie sentimentali di questo personaggio, fraseggiando con classe le parti cantabili seppur vocalmente un po’ opaco per un ruolo che richiederebbe maggior peso drammatico.

Al fianco di questo quartetto l’ottima Ines di Ilaria Alida Quilico si distingue per eleganza e bellezza vocale così come in parte Giovanni Battista Parodi nel ruolo di Ferrando.

Molto bene anche Andrea Galli-Ruiz, Domenico Appollonio-Un vecchio zingaro e Andrea Sivelli-Un messo.

Ottima ancor di più la compagine corale istruita dal maestro Corrado Casati con particolare menzione al coro femminile fuori scena il cui colore e la gestione del portamento ci ha portato indietro nel tempo.

Un pubblico festante ha decretato il successo della nuova produzione piacentina che merita di rinnovarsi anche negli altri teatri cui è destinata.

Gian Francesco Amoroso
(3 marzo 2023)

La locandina

Direttore Matteo Beltrami
Regia e costumi Stefano Monti
Scene Stefano Monti | Allegra Bernacchioni
Luci Fiammetta Baldiserri
Ombre Teatro Gioco Vita
Personaggi e interpreti:
Il Conte di Luna Ernesto Petti
Leonora Chiara Isotton
Azucena Anna Maria Chiuri
Manrico Angelo Villari
Ferrando Giovanni Battista Parodi
Ines Ilaria Alida Quilico
Ruiz Andrea Galli
Un vecchio zingaro Domenico Apollonio
Un messo Lorenzo Sivelli
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del coro Corrado Casati

0 0 voti
Vota l'articolo
Iscriviti
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti