Il protagonista di questa serata, e non nascondo la mia gioia, è stato Skrjabin. Del visionario compositore sono stati eseguiti il Concerto per pianoforte e orchestra op. 20 e, dopo l’intervallo, il Poema dell’Estasi.
La creazione di Sani si muove quindi in un teatro politico, un termine che comprende l’impegno e l’imperativo della memoria. Il suo è un recitar cantando dei nostri tempi, il cui testo deve essere compreso da chi ascolta per coglierne l’aspetto socio-politico.
Per suggellare il patto di ferro con il pubblico fiorentino, Gatti si è affidato a Robert Schumann e Sergej Prokof’ev.