Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Salisburgo: Tito soccombe al perdono

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Nell’allestimento che apre il Festival di Pentecoste, il cui titolo è quest’anno “Tutto Mozart”, Robert Carsen si conferma in tutta la sua genialità, assestando al pubblico un salutare cazzotto nello stomaco, svegliandolo e costringendolo a pensare.

Il protagonista di questa serata, e non nascondo la mia gioia, è stato Skrjabin. Del visionario compositore sono stati eseguiti il Concerto per pianoforte e orchestra op. 20 e, dopo l’intervallo, il Poema dell’Estasi.

La creazione di Sani si muove quindi in un teatro politico, un termine che comprende l’impegno e l’imperativo della memoria. Il suo è un recitar cantando dei nostri tempi, il cui testo deve essere compreso da chi ascolta per coglierne l’aspetto socio-politico.

Per suggellare il patto di ferro con il pubblico fiorentino, Gatti si è affidato a Robert Schumann e Sergej Prokof’ev.