Venezia: al Palazzetto Bru Zane Voce al flauto

Venerdì 19 aprile, il Palazzetto Bru Zane ospiterà il flautista Alexis Kossenko accompagnato al pianoforte da Vassilis Varvaresos, per un concerto interamente dedicato a questo strumento a fiato. Esperienza assai rara e opportunità unica per rendere giustizia al flauto, le cui capacità virtuosistiche sono all’altezza delle emozioni musicali che può trasmettere.

Le opere in programma dimostrano queste qualità: il Cantabile e Presto di Gabriel Fauré, compositore al centro del festival di Primavera del Palazzetto Bru Zane, combina un primo movimento pieno di espressione e delicatezza a un secondo, vivace, che richiama il famoso Volo del calabrone di Rimski-Korsakov! Dedicato a Philippe Gaubert, figura emblematica della scuola di flauto francese, l’Andante di Louis Masson ha uno stile vocale e melodico che riflette appieno il titolo del concerto. I Chants de Nectaire, emblematici nel repertorio dei flautisti, sono invece descritti da Alexis Kossenko come una “immensa collezione piena di poesia”.
Profondo conoscitore di tutte le forme storiche del flauto – di cui possiede una collezione molto variegata –, il solista e direttore d’orchestra difende questo meraviglioso strumento e il suo repertorio attraverso il progetto online “Les Concerts de Pan”.

Voce al flauto

Concerto – ore 19.30

Alexis Kossenko, flauto

Vassilis Varvaresos, pianoforte

 

Opere per flauto e pianoforte di Fauré, Enesco, Cools, Koechlin, Masson e Laparra

Questo concerto è registrato e reso disponibile su Bru Zane Replay

 

Durante la Belle Époque, il repertorio per flauto accompagnato si arricchisce soprattutto in due modi: la composizione di sonate e quella di brani da concorso. Per quanto riguarda le prime, il pianoforte a volte occupa uno spazio tale che l’opera – come nel caso della Sonata per pianoforte e flauto di Charles Koechlin – potrebbe essere considerata un duetto. Quanto ai secondi, in particolare la Fantaisie (1898) di Fauré e il Cantabile et Presto (1904) di Enesco per il concorso del Conservatorio, sono destinati a mettere alla prova le qualità del solista: destrezza, purezza di emissione del suono e capacità espressiva. Qui il pianoforte rimane in secondo piano per permettere all’allievo di distinguersi, ma la musicalità dei brani non può assolutamente mancare.

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