Firenze: Doktor Faust dallo psicoanalista

Per il secondo appuntamento lirico in programma nel Festival di Carnevale, il Teatro del Maggio ha scelto il Doktor Faust di Ferruccio Busoni, che torna nella programmazione del Maggio a quasi sessant’anni dalla sua seconda e ultima replica fiorentina (nel 1964, dopo che la prima italiana era stata data, sempre a Firenze, nel 1942). La versione che è stata messa in scena è quella in lingua tedesca, con la prima parte recitata e accompagnata, in questo allestimento, da musiche registrate di Busoni stesso (che suona la Campanella di Liszt).

Pur avendoci lavorato fin dal 1910, Busoni morì prima di finire questa sua opera, completata in seguito dall’allievo e collaboratore Philipp Jarnach. Il compositore ne scrisse anche il libretto, basandosi più che sul dramma di Goethe (che, comunque, tenne presente come punto di riferimento), sulla versione del dramma di Faust offerta negli antichi spettacoli di marionette tedeschi (i cosiddetti Faustpuppenspiele) – dalla quale ricavò l’impianto scenico del soggetto, vari spunti magici e le trovate illusionistiche – e anche sul dramma di Christopher Marlowe The Tragical History of Doctor Faustus. Nell’allestimento del Teatro del Maggio l’opera busoniana è stata affidata per la direzione musicale al maestro Cornelius Meister, al suo debutto assoluto in Teatro, mentre la regia dell’opera è stata curata da Davide Livermore, che ha avuto a disposizione le scene di Giò Forma, due pareti a specchio ai lati e un grande Led wall sul fondo del palco, in modo da creare con i video le ambientazioni. La lettura di Livermore, lo aveva dichiarato lui stesso, è stata di tipo psicoanalitico: “Tutti i personaggi in scena, da Faust stesso sino agli studenti, sono manifestazioni diverse di una singola persona, lo stesso Ferruccio Busoni: sono aspetti del suo carattere, intuizione suggeritami dalla stessa sostanza del Faust; un viaggio psico-analitico dell’autore dentro sé stesso. Tutti coloro che calcheranno la scena saranno come controfigure per il vero protagonista, ossia l’autore stesso. E nel rappresentare quelli che sono i propri stati d’animo, essi saranno costretti a veder riflettere le proprie immagini in delle pareti di specchi”.

A dare vita a tutte le esperienze e emozioni contrastanti del personaggio è stato il baritono Dietrich Henschel, la cui vocalità, tuttavia, non ha avuto un gran risalto, sempre un po’ coperta dall’orchestra, diretta, come abbiamo detto, da Cornelius Meister, molto bravo a restituire questa spigolosa partitura, grazie anche agli ottimi musicisti che costituiscono la compagine del Maggio. Henschel è molto esperto nel ruolo, ma in questo caso di lui si è potuta apprezzare più la presenza scenica che quella vocale. Anche Daniel Brenna, nel ruolo di Mefistofele, non è stato molto convincente e modesti tutti gli altri interpreti, con delle eccezioni: molto bravi Olga Berzsmertna, nel ruolo della Duchessa di Parma, Joseph Dahdah nel doppio ruolo del Soldato e del Duca di Parma e, come sempre, il Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini, compagine ben valorizzata anche da Livermore, che lo ha fatto arrivare dalla platea nella scena clou del Doktor Faust, quella delle nozze dei Duchi di Parma.

La partitura di Busoni è faticosa da seguire e soprattutto si sfilaccia nella parte che è stata completata da Jarnach, ma il Teatro del Maggio ha fatto un’ottima scelta a proporlo nel Festival di Carnevale, dedicato, appunto, al mito di Faust. I teatri e soprattuto i festival devono assolutamente allestire titoli poco “popolari”, compiendo operazioni culturali e formative, necessarie. In questo caso, ottima anche la scelta del regista e dello scenografo, perché lo spettacolo risulta fruibile soprattutto per l’allestimento – che vale davvero la pena di essere visto –  grazie a Livermore, a Forma, ma anche alle luci di Fiammetta Baldisserri e ai costumi di Marianna Fracasso. Ne è la conferma il fatto che la seconda recita era quasi sold-out e il pubblico ha reagito con entusiasmo.

Donatella Righini

(11 febbraio 2023)

La locandina

Direttore Cornelius Meister
Regia Davide Livermore
Scene Giò Forma
Costumi Mariana Fracasso
Luci Fiammetta Baldiserri
Video D-Wok
Personaggi e interpreti:
Doktor Faust Dietrich Henschel
Mephistopheles Daniel Brenna
Wagner, sein Famulus, später rector Magnificus/Der Zeremonienmeister Wilhelm Schwinghammer
Der Herzog von Parma/Soldat, Bruder des Mädchens Joseph Dahdah
Die Herzogin von Parma Olga Bezsmertna
Ein Leutnant Florian Stern
Drei Studenent aus Krakau Martin Piskorski, Marian Pop, Lukasz Konieczny
Theologe/Gravis Dominic Barberi
Jurist/Levis Marcell Bakonyi
Naturgelehrter/Asmodus Zachary Wilson
Studenten aus Wittenberg Martin Piskorski, Franz Gürtelschmied, Marian Pop, Florian Stern, Ewandro Stenzowski
Beelzebuth Franz Gürtelschmied
Megäros Ewandro Stenzowski
Frauen Stimmen Mariia Kokareva, Olha Smokolina, Aleksandra Meteleva
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del coro Lorenzo Fratini

0 0 voti
Vota l'articolo
Iscriviti
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti