I Riflessi di Arnaldo De Felice

Riflessi, una nuova e originale composizione musicale per celebrare il centocinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia, è l’ultima impresa di Arnaldo De Felice, poco più che cinquantenne, fiorentino di nascita ma bolzanino d’adozione, oboista di fama internazionale e compositore ricercato.

A De Felice, che ha iniziato lo studio dell’oboe a tredici anni con Harold Gomberg, primo oboe della New York Philharmonic Orchestra, e si è esibito nel suo primo recital come solista due anni dopo, l’Ambasciata d’Italia a Bangkok ha commissionato il brano che la Thailand Philharmonic Orchestra diretta da Alfonso Scarano ha eseguito in prima mondiale in due concerti, che si sono tenuti alla Prince Mahidol Hall.

Un riflesso è, per così dire, la percussione di un raggio di luce sopra una superficie, una porzione di verità che illumina un cammino, è coltivare l’incontro e lo scambio di valori, lo scambio d’idee e convinzioni fra culture diverse“, spiega De Felice che abbiamo raggiunto telefonicamente a Bangkok, reduce dal successo dell’esecuzione.

Con questi convincimenti il maestro, che, bruciando le tappe, nel 1984 è divenuto primo oboe dell’Orchestra sinfonica Arturo Toscanini di Parma, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Martini di Bologna, ha proseguito i suoi studi con Lothar Koch al Mozarteum di Salisburgo e dal 1989 è docente di oboe al Conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, ha cominciato a comporre la sinfonia per orchestra Riflessi.
Avvicinandomi alla musica tradizionale thailandese” spiega “e utilizzando la forma ritmica del Sam Chan nelle parti lente e del Chan Deaw in quelle in Accelerando e Veloce, e con l’uso del Ching Thai ho cercato di ottenere una fluidità della mia musica che non desse l’impressione dello scorrere delle battute ma fosse un flusso continuo, dove il tempo presente, passato e futuro fossero lo stesso scorrere in un continuo presente.“.

“Facile a dirsi ma difficile da realizzare”, anche secome compositorespiega ancora De Felice ho sempre guardato alla tradizione Italiana dando estrema importanza alla vocalità” – non a caso sua moglie è un soprano – “e all’espressività in una visione del mondo dei suoni il più vicino a possibile a quello della poesia. Naturalmente è stata basilare la lettura e lo studio del Ramakien, il grande poema epico thailandese, e di grandissima ispirazione sono state le immagini del bosco, la danza delle foglie, la cavità dell’albero che il poema così bene descrive.”. E ancora: “Un altro elemento importante è stato ricreare per l’orchestra certe sonorità del Pi Nai, strumento della tradizione Thai di grandissimo fascino, e i suoi suoni multifonici.”.

Arnaldo De Felice ha studiato composizione all’Accademia di musica di Basilea, in Svizzera. Nel luglio del 2001 ha vinto il primo premio del Concorso internazionale Teatro Minimo della Bayerische Staatsoper e dell‘Opernhaus di Zurigo con la sua opera da camera Akumu, e membri della giuria erano tra gli altri Sir Peter Jonas, Alexander Pereira, Luciano Berio, Manfred Trojan, Zubin Metha e Franz Welser-Most. L’opera è stata rappresentata con successo in quello stesso anno sia a Zurigo sia a Monaco.

Le sue composizioni sono apprezzate ed eseguite da Kent Nagano e fra le sue prime assolute possiamo ricordare Judith per soprano e flauti soprani rinascimentali, Medusa per flauto alto solista eseguita ad Amsterdam e Sapporo.

Nel novembre 2005 Medusa è divenuta un lavoro teatrale rappresentato all’Opera di Stato di Monaco di Baviera, mentre l’anno successivo De Felice è autore delle musiche per l’opening performance della Biennale Danza di Venezia con la musica per il balletto Illuminata, su coreografie di Ismael Ivo.

Nel 2010 mette in musica Oscar Wilde e i suoi Frammenti tratti dal Gigante Egoista per soprano, basso e orchestra si affermano nell’ambito del Festival per i cinquant’anni dell’Orchestra Haydn per l’occasione diretta a Bolzano da Gustav Kuhn. Nel 2014, il suo Cello concerto è nel programma dell’Orchestra nazionale spagnola diretta da Kent Nagano, solista Yves Savary.

All’attività compositiva Arnaldo De Felice alterna quella didattica che svolge a Bolzano, dove risiede, e quella solistica che può vantare apparizioni alla Carnegie Hall di New York, alla Tonhalle di Zurigo, al Teatro di Stato di Norimberga, al Teatro Comunale di Modena, al Teatro Farnese di Parma, nella Sala Verdi della Società dei Concerti di Milano, al Teatro Comunale di Ferrara per Ferrara Musica, e ancora l’Accademia Filarmonica di Bologna, la Società dei Concerti di Bolzano, la Fondazione Teatro Comunale di Bolzano e l’Auditorium Haydn di Bolzano.

Dal 2009 De Felice tiene Master di livello avanzato presso Musikforum Viktring, Klagenfurt in Austria e dal 2011 Master annuali presso il Festival di Casalmaggiore (Casalmaggiore Festival).

Non basta, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Bolzano, Arnaldo De Felice ha fondato nel 2005 la “Accademia Neue Musik Bolzano”, di cui è stato direttore artistico (2005-2009) e primo oboe dell’ensemble.

Nel 2012 e nel 2014 è stato in tournée in Argentina e in Brasile, esibendosi come solista con l’Orchestra Sinfonica di Riberao Preto, Mar del Plata, Philarmonica de Mendoza, the Double Reed Festival di Buenos Aires e tenendo master presso le Università di Buenos Aires, Belo Horizonte e San Paolo. Nel 2014 si è esibito come solista anche all’interno del progetto didattico ALMA presso il Teatro San Pedro di Riberao Preto, in Brasile.

Il presente è la Thailandia: come ha vissuto l’esperienza Arnaldo De Felice? “Essere stato designato dall’Ambasciata e dall’orchestra in quest’occasione celebrativa è stato per me un onore grandissimo. E’ una delle cose più importanti che mi siano accadute nella mia carriera e nella mia vita personale.”.

Non riposa sugli allori di questa ennesima prima mondiale De Felice, e già ai primi di marzo si accinge a tenere a battesimo a Helsinborg un’altra novità, Musica concertante per oboe, fagotto e orchestra che sarà diretta da Andrew Maze e ripresa a Göteborg da Kent Nagano. A maggio lo attende il Festival di Musica Sacra di Bolzano con una nuova composizione per coro su testi di politici italiani scomparsi. Chapeau Maestro!

Rino Alessi                                       

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