Merano: il Südtirol Festival comincia con Trifonov&Harding

Consueto appuntamento di fine estate con i tour delle grandi orchestre internazionali, Merano ha inaugurato la 38° edizione delle Settimane musicali (ora ribattezzate Südtirol festival Merano) con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding assieme al pianista Daniil Trifonov. Grandi numeri per la serata inaugurale, la cui affluenza, anche per quanto concerne gli abbonamenti, è tornata ai felici tempi pre-Covid, come ha sottolineato soddisfatto ad inizio serata il presidente Hermann Schnitzer nei saluti di rito. Grande entusiasmo, dunque, nel pubblico presente, tra gli appassionati dei grandi interpreti, le numerose autorità locali e gli affezionati ad un luogo, la Kuhrhaus, che celebra di Merano i fasti di rinomata città termale, tra architetture Liberty e sgargianti giochi di luci lungo le rive del Passirio.

Il programma del concerto era interamente votato al pieno romanticismo tedesco con Schumann e Brahms, e la serata completava, quale terzo atto, il progetto della residenza svizzera del pianista russo, che avevamo potuto apprezzare pochi giorni fa a Lucerna. Tutte le aspettative sono state soddisfatte, Trifonov si conferma uno tra i più interessanti interpreti del pianismo internazionale e regala a Merano un’interpretazione molto intensa del Concerto per pianoforte e orchestra di Robert Schumann. Che sia da solo o in dialogo con l’orchestra, la sua voce riesce sempre ad arrivare al pubblico, cosa non scontata se si considera che questa sala amplifica notevolmente la potenza sonora delle compagini orchestrali (soprattutto nelle sezioni dei fiati e delle percussioni) ma Trifonov riesce ad esprimersi senza rinunciare alla libertà di seguire un racconto musicale fatto di pianissimi come di intensità potenti, spesso con cambi improvvisi. La poesia di Schumann viene esaltata da una cantabilità intensa, dalla sensibilità della punta delle dita, sempre espressiva, da una fantasia fresca e sognate ma mai evanescente e ingannevole. La frammentarietà del pensiero musicale, tipica dell’autore, viene superata in maniera lodevole dall’intesa tra il pianista e il direttore, che rendono il procedere del discorso molto naturale e piacevolmente scorrevole. Torna quel momento statico e contemplativo, caratterista che abbiamo imparato ad apprezzare del pianista russo, nel secondo movimento del Concerto, mentre volge ad una danza gioiosa e gloriosa il terzo ed ultimo movimento.

Un clima emotivo molto diverso, questo del Concerto per pianoforte, rispetto alla “Ouverture” di Manfred, opera che ha aperto la serata a Merano. Qui Schumann alimenta quella narrazione, tanto cara ai suoi contemporanei, che vede nella musica il mezzo più consono per esprimere la genialità, la follia e il disagio dell’uomo Romantico. I compositori in questo secolo prendono a piene mani dalla letteratura del periodo (qui un dramma di Lord Byron) e fanno a gara nell’esprimere eroismi, cadute, passioni, afflizioni e drammi. Sentimenti complessi ed estremi che si riflettono in uno stile musicale pieno di pathos in cui i timpani non lesinano mai qualche colpo inesorabile del destino.

Dall’universo romantico schumanniano si passa a quello del sodale Johannes Brahms, accomunati da un’amabile quando profonda cantabilità ricavata dal gesto elegante di Daniel Harding. Nell’intensità dell’attacco e nella scelta del tempo della Terza Sinfonia ci discostiamo dal velo eroico e serio dell’esecuzione storica di Bernstein con i Wiener (per il centenario della composizione nel 1983). La lettura che ne fa Harding si veste di una morbidezza profonda ma sempre fluida; un Brahms meno imbronciato e più affabile, che si scioglie in un abbraccio in quel tema memorabile del terzo movimento, reso famosissimo dal film “Le piace Brahms?” (Litvak, 1961), dove tutti gli archi condividono il timbro vellutato del corno. Harding conduce l’orchestra con la punta delle dita, con questa mano sinistra che disegna linee precise, richiama le voci e congela gli istanti delle chiuse in un gesto estatico, con la mano aperta e le dita estese in tensione, protese verso l’alto. Non manca comunque la grandiosità della tempesta nel quarto ed ultimo movimento, che chiude un concerto molto apprezzato dal pubblico e contestualmente apre un mese fitto di appuntamenti con le star della musica.

Monique Cìola
(24 agosto 2023)

La locandina

Direttore Daniel Harding
Pianoforte Daniil Trifonov,
Mahler Chamber Orchestra
Programma:
Robert Schumann
Ouverture “Manfred” op. 115
Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54
Johannes Brahms,
Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90

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