Milano: un’esecuzione educata del Mahler da camera

Aveva solo 18 anni, Gustav Mahler, quando il suo Quartetto per pianoforte e archi in La minore fu eseguito per la prima volta, con lui al pianoforte, e si stima che ne avesse tra i 15 e i 16 quando iniziò a scriverlo, alla fine del suo primo anno al Conservatorio di Vienna: nonostante sia un lavoro giovanile, l’espressività che il compositore riverserà nelle sue sinfonie è già tutta lì, in attesa di essere raccolta e sviluppata.

In questo senso, non può esserci miglior inizio per il Festival Mahler dell’Orchestra Sinfonica di Milano se non quello che si dipana dalle radici compositive, forse poco conosciute, dell’autore. Per l’esecuzione di questo primo appuntamento, i componenti della formazione cameristica sono stati scelti tra gli strumentisti migliori che gravitano attorno alla Sinfonica: al violino Luca Santaniello, spalla dell’Orchestra dal 2000, alla viola Miho Yamagishi, Mario Shirai Grigolato al violoncello e Carlotta Nicole Lusa al pianoforte.

Il Teatro Girolamo, la “Scala piccola” riaperta nel 2016 dopo 33 anni di inattività, è il contenitore più adatto per una formazione cameristica: una piccola bomboniera che avvicina strumentisti e pubblico, nella quale il suono fluisce veloce e immediato. Buonissima la resa del pianoforte, le cui note scorrono con un timbro cristallino.

Un lavoro giovanile in cui si sente già tutta l’espressività del grande Mahler, si diceva: ci si aspetterebbe un’esecuzione con un suono caldo, profondo e scuro. Domenica, però, questo non è avvenuto: la prima entrata del violoncello, nel registro bassa e scurissima, pecca di appoggio, quella del violino, pur intensissima e di bellissimo suono, restituisce piuttosto un timbro chiaro, più vicino alla cristallinità che alla profondità del la minore. Rimedia l’entrata della viola: il timbro più caldo dell’ensemble. Il gruppo si fa più compatto nel Deciso che segue, il cui carattere forse meglio si adatta alle caratteristiche strumentali della formazione.

Nel complesso, è mancato all’ascolto quell’oscurità che ci si aspetterebbe da questo Quartetto e anche una certa intesa di gruppo, non perfettamente concorde sulle intenzioni del brano: nel bis a fine concerto, nel quale si è potuto riascoltare la seconda parte del quartetto, il suono era decisamente più cameristico e intenso.

Il programma si completa con un’altra opera giovanile, questa volta di Richard Strauss: il Quartetto per pianoforte e archi in Do minore, composto a 21 anni. Si tratta di una delle opere chiave della giovinezza straussiana, in cui già si può ritrovare una certa coerenza di vocabolario arricchita dalle tonalità tardoromantiche, sempre all’interno, però, di una rigida struttura formale. Nonostante le arditezze armoniche, infatti, il linguaggio risulta comprensibile, grazie alla chiarezza del disegno.

L’inizio in unisono degli archi avvicina la formazione, che nella prima parte del concerto è apparsa a tratti disunita. In particolare, la viola si rivela un buon collante tra violino e violoncello, mentre il pianoforte – per costruzione e acustica del teatro – primeggia timbricamente su tutti. Nello Scherzo si percepisce una certa cautela negli scambi – complessi – tra le parti: buono il contrasto tra i fortissimi dei bassi e il piano del violino, che forse però varrebbe la pena di sentire ancora di più.

Convince la cantabilità dell’Andante e quella dei temi più lirici del Finale. Sempre caute, invece, le accentuazioni e i colori forti. Un’esecuzione che, nel complesso, si mantiene fedele a sé stessa: dall’inizio alla fine prevalgono la cantabilità e i timbri chiari e cristallini, mentre sono rari i momenti di vera profondità e concitazione. Una scelta? Forse. Però, pur apprezzando la bellezza del suono e del fraseggio, all’ascolto manca quell’irruenza e quella focosità che è la cifra stilistica della musica tardoromantica.

Un concerto che guarda al futuro Mahler, ma anche alle sue influenze compositive del passato, Brahms, Beethoven, Schumann: un ritratto completo del protagonista del Festival che entrerà in questi giorni a pieno regime.

Elisa Nericcio
(22 ottobre 2023)

La locandina

Violino Luca Santaniello
Viola Miho Yamagishi
Violoncello Mario Shirai Grigolato
Pianoforte Carlotta Nicole Lusa
Programma:
Gustav Mahler
Quartetto per pianoforte e archi in La minore
Richard Strauss
Quartetto per pianoforte e archi in Do minore op. 13 TrV 137

0 0 voti
Vota l'articolo
Iscriviti
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti