Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Salisburgo: Tito soccombe al perdono

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Nell’allestimento che apre il Festival di Pentecoste, il cui titolo è quest’anno “Tutto Mozart”, Robert Carsen si conferma in tutta la sua genialità, assestando al pubblico un salutare cazzotto nello stomaco, svegliandolo e costringendolo a pensare.

Il tenore inglese è un interprete di riferimento assoluto del repertorio cameristico vocale – e di quello di Britten in particolare – ormai da decenni, pur con quell’aspetto da eterno ragazzo che conserva e che non rivela i suoi quasi 58 anni.

Nella seconda parte Gatti ha saputo padroneggiare i tre stili diversi che Strauss descrive con la sua partitura: l’opera settecentesca, poi la commedia dell’arte e, infine, l’opera post wagneriana.

È avvolta nelle tenebre la nuova produzione scaligera de La Gioconda, melodramma in quattro atti di Amilcare Ponchielli su libretto di un certo Tobia Gorrio, al secolo Arrigo Boito.