Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Salisburgo: Tito soccombe al perdono

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Nell’allestimento che apre il Festival di Pentecoste, il cui titolo è quest’anno “Tutto Mozart”, Robert Carsen si conferma in tutta la sua genialità, assestando al pubblico un salutare cazzotto nello stomaco, svegliandolo e costringendolo a pensare.

Oltre a essere una vetrina di rilievo per la meglio gioventù della musica (per restare alla lingua di Pier Paolo Pasolini, che il festival di quest’anno ha ricordato nel centenario della nascita), le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza non dimenticano mai le proprie origini.

La Torre del Oro è viaggio nella musica popolare barocca, ma non solo, spagnola e latinoamericana capace di coinvolgere completamente il pubblico giocando su arrangiamenti quasi jazzistici e sull’improvvisazione che tocca qui vertici di virtuosismo assoluto, partendo ben inteso da basi saldamente filologiche che neppure per momento tradiscono la natura delle composizioni.

Il viaggio iberico immaginato da Cecilia Bartoli per il Festival di Pentecoste effettua una tappa significativa soffermandosi sul repertorio pianistico della Scuola Nazionale Spagnola affidandosi a Javier Perianes.