La presenza di Cominati, artista dalla musicalità raffinata e dal tocco sempre elegante, ha reso l’appuntamento quasi familiare, ricordando quell’intesa reciproca tra il solista e l’Orchestra Haydn che nel 1993 gli valse il Primo premio al Concorso “Busoni”.
Il cast dei cantanti era, ed è, affiancato da due mimi che li accompagnano con la lingua dei segni. Riservate le prime due file di poltrone ai sordomuti, questi ultimi potevano dalla platea percepire le vibrazioni dell’orchestra e immaginare grazi ai gesti degli attori i suoni della melodia.
È quasi superfluo rilevare l’altissimo magistero dei Wiener Philharmoniker, che anche in quest’occasione hanno esibito compattezza, smagliante padronanza della pratica strumentale e disinvolta duttilità, sensibili e partecipi di fronte anche al minimo gesto di Riccardo Muti.