All’annunciato ma improvvisamente indisposto Fabio Luisi si è sostituito in corsa Michele Spotti, bacchetta di punta tra quelle della Generazione Y – che sta producendo talenti meravigliosi – e protagonista ancora una volta di una prova maiuscola.
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Se in tempi moderni si opta per la messa in scena della Favorita – operazione che sa comunque un po’ di antiquariato – è necessario più che in altre circostanze ricorrere ad una drammaturgia che lasciando intatto lo spirito dell’opera ne consenta la comprensione dandole dignità.
Carmen e Norma, i capolavori di Georges Bizet e Vincenzo Bellini, La favorita di Donizetti, il debutto per Parma di Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill e l’operetta in prima assoluta Gran Teatro Reinach commissionata per celebrare l’amato Teatro Reinach della città, distrutto in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra.
Il Pirata è ascrivibile alla categoria delle opere impossibili per una serie dì ragioni oggettive, prima tra tutte la tessitura del protagonista pensata per un cantante, Rubini, considerato all’epoca il maggior virtuoso del falsettone e per il quale i re sopracuti erano il pane quotidiano.
Sparito il dedalo ferrigno del Marino Faliero il teatro si mostra in tutta la sua nudità, capace di generare un contrasto di sensazioni in cui convive un misto di smarrimento e fascinazione. Il Belisario – capolavoro che dovrebbe tornare stabilmente in repertorio – rappresentato in forma di concerto si nutre di questa dimensione sospesa svelandosi all’ascolto in tutta la sua meravigliosa complessità.
Una vera parata di stelle per una notte che illumina il cuore: fortemente voluto dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dal Comune di Arezzo, il recital nasce grazie al lavoro del baritono aretino Mario Cassi.
Nel nome della sobrietà dell’ultimo Rossini, quello sacro della Petite Messe Solennelle nella versione più ampia per grande orchestra, si è chiusa nel migliore dei modi la trentanovesima edizione del Rossini Opera Festival 2018. Lusinghieri i dati che, a rassegna terminata, la manifestazione marchigiana può esibire […]
Un teatrino con soli sessanta posti, posto in una località, Montisi, di trecentocinquanta abitanti sparsa tra le terre senesi delle Val d’Orcia, un programma che propone otto concerti, due masterclass di canto, orario dei concerti ore 19 in modo da permettere ai partecipanti un comodo rientro a casa verso il Senese o il ritrovo conviviale dopo-concerto.
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