Trieste: il Trio Pantoum e l’Albatro

Misterioso e inquietante fin dal titolo è il Concerto dell’albatro che Giorgio Federico Ghedini compone nel 1945 e che abbiamo appena ascoltato al Teatro Miela di Trieste nell’ambito della stagione concertistica 2023 Cromatismi 2.0 dell’Associazione Chamber Music di Fedra Florit. Reso popolare dalle frequenti esecuzioni, – una quarantina circa, – del Trio di Trieste, sia in Italia, sia all’estero, il Concerto è costruito su principî di un modernismo che rifiuta il sinfonismo ottocentesco, a favore di uno stile preclassico, e si conclude con una scrittura aerea che rimanda all’infinitezza del mare e avvolge d’un affascinante tappeto sonoro le brevi frasi tratte dal Moby Dick di Henry Melville nella traduzione di Cesare Pavese riguardanti il primo mistico incontro tra Ishmael e un albatro nell’Oceano Antartico. L’ossatura compositiva portante del brano è di tipo neobarocco, per quella che è stata definita una costruzione a terrazze, e si avvicina al linguaggio frescobaldiano nel trattamento libero del contrappunto.

È al Concerto dell’albatro che è principalmente associata la fama di musicista appartato di Giorgio Federico Ghedini (Cuneo, 1892 – Genova, 1965) che, volutamente, non aderì a nessuna corrente musicale della prima metà del Novecento. Appartato e solenne, come l’uccello di mare, tra i volatili più grandi della terra, cantato da Melville, Ghedini trasmette in questa sua opera in cinque movimenti collegati tra loro senza soluzione di continuità, una prospettiva mistica. Meglio, la partitura tende a identificarsi con la bellezza incondizionata degli albatri che vivono negli oceani meridionali e nel nord dell’oceano Pacifico ma sono stati avvistati nel Mediterraneo, in particolare nella zona della laguna veneta e sulle coste della Romagna, immagine di una libertà che può essere letta anche come sprone a lasciarsi alle spalle le tragedie del secondo conflitto mondiale da poco finito.

Recentemente ripreso dal Teatro Comunale di Bologna nella quarta edizione del Festival per le musiche contemporanee Bologna Modern, realizzato con la Fondazione Musica Insieme, il Concerto per l’albatro di Ghedini è sbarcato a Trieste come terza tappa regionale del magnifico concerto realizzato da un composito ensemble guidato dall’esperienza di Eddi De Nadai, sempre pronto a cogliere stimoli e suggestioni musicali di qualità, e formato dal Trio Pantoum, vincitore lo scorso anno del Premio Trio di Trieste e dai magnifici Filarmonici Friulani con la partecipazione dell’attore Antonio Veneziano.

Straordinaria è stata l’energia trasmessa dai tre giovanissimi musicisti di scuola francese, Hugo Meder, violino, Bo-Geun Park, violoncello, e Virgile Roche, pianoforte, del Trio Pantoum capaci di immergersi nelle inquietudini marine raccontate da Ghedini, e di restituirle, rinunciando al loro tradizionale ruolo di solisti, per interagire come autorevoli voci individuali con il gruppo strumentale dei Filarmonici Friulani che agli archi affianca le percussioni, un flauto e due tromboni.

Il dialogo è dinamico e serrato, e sa restituire la sensibilità a tratti estenuata e la complessità del concerto ghediniano, con sapienza e autorità insospettabili in esecutori tanto giovani. Ed è un piacere ascoltarli, anche se Ghedini concede poco a un ascolto che cerchi gratificazioni melodiche o frasi di lunga gittata, che i ragazzi del Pantoum recuperano nell’applauditissimo bis mozartiano.

La seconda parte del concerto non è meno interessante: anche la Suite per orchestra d’archi del moravo Janáček, scritta nel 1877, affonda le sue origini nello stile barocco, ma qui siamo in un clima meno drammatico e l’idea di danza è declinata con freschezza non senza qualche palpito nostalgico che il suono compatto dei Filarmonici Friulani sa esprimere bene e bene mette in risalto. La serata si chiude con un fuori programma inglese di un musicista – John Rutter – di cui, confesso, ignoravo l’esistenza, ma che un musicista colto e preparato come Eddi De Nadai ha saputo valorizzare al meglio, garantendo alla serata una concertazione intensa nel suono e nel rigore ritmico.

Pubblico soddisfatto e successo pieno per un concerto che sarà difficile dimenticare.

Rino Alessi
(18 ottobre 2023

La locandina

Direttore Eddi De Nadai
Voce recitante Antonio Veneziano
Trio Pantoum
Pianoforte Virgile Roche
Violino Hugo Meder
Violoncello Bo-Geun Park
Filarmonici Friulani
Programma:
Giorgio Federico Ghedini
Concerto dell’albatro
Leoš Janáček
Suite per orchestra d’archi V/2

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