Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Lucca: la “necessità” della Nona di Beethoven

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La Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 compie duecento anni e – senza voler scivolare in inutili, se non stucchevoli, esercizi retorici – mai come oggi il suo messaggio appare attuale e necessario.

Ritorno di Aida nell’allestimento del regista William Friedkin, nato per il teatro torinese nel lontano 2005 e ripreso successivamente negli anni sino alle recite odierne, dove la monumentalità, la maestosità e la tradizione sono indiscusse protagoniste sul palcoscenico.

Buona la Prima, si potrebbe dire, con il tutto esaurito. Il cartello “Sold out” sulle locandine in esterna, un teatro strabordante in ogni ordine e fila e la presenza delle massime autorità liguri, oltrechè ospiti di variegato lustro, sono stati la cornice ad una rappresentazione del genio lucchese che non è però stata esente da ombre.

Da valzer a valzer, alla distanza di un secolo. Dall’Invito alla danza di Weber, anno 1819, alla Valse di Ravel, sintomaticamente composta subito dopo la Prima guerra mondiale (la prima stesura risale al 1919).