Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Vicenza: la Fabbrica” di Luigi Nono e il passato che non passa

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Sessant’anni dopo, La fabbrica illuminata di Luigi Nono appare da un lato come un reperto archeologico dell’avanguardia radicale che ha lungamente dominato il mondo musicale dopo la Seconda Guerra Mondiale, e dall’altro come una singolare “scheggia” di cronaca.

La direzione Gatti, come al solito millimetrica nel gesto e nell’intenzione, dà una lettura filologica rigorosa e però di vibrante espressività.

Lo spettacolo di Py, nonostante i densi contenuti librettistici, risulta nitido e facilmente intelligibile, al di là dei nudi in scena che ormai non destano più scalpore, forse la pantomima delle tentazioni poteva essere più caricaturizzata.

Intorno a questo marmoreo memento, il regista Aldo Tarabella ha impostato uno spettacolo equilibrato e fedele al libretto, con pochi guizzi: come la scelta di spostare l’epoca dei costumi[…]