Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Vicenza: la Fabbrica” di Luigi Nono e il passato che non passa

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Sessant’anni dopo, La fabbrica illuminata di Luigi Nono appare da un lato come un reperto archeologico dell’avanguardia radicale che ha lungamente dominato il mondo musicale dopo la Seconda Guerra Mondiale, e dall’altro come una singolare “scheggia” di cronaca.

Fin dalle prime note del Concerto, si è manifestato uno dei principali limiti del pianista: la carenza di suono.

Nell’operazione portata in scena da Bellone, però, sembra che il pubblico italiano non abbia speranze di lasciarsi rapire dal gioco teatrale e che abbia per forza bisogno di ritrovare il film in ogni particolare.

Il capolavoro di Cilea  – tardoromantico per certi aspetti, verista per altri-– è un’opera che esige una compagnia di canto vocalmente agguerrita, duttile nel gestire l’alternarsi del canto spiegato con quello più elegiaco fino fino a raggiungere vertici di saturazione emotiva nel declamato.