Sul podio non più Valery Gergiev ma il suo giovane assistente Timur Zangiev la cui notizia della sua bravura si era già diffusa durante le prove di questa produzione.
Una scelta, quella della regista Rosetta Cucchi, che conferisce sostanza e leggerezza al tempo stesso, facendo in modo che il pubblico segua la storia in modo agevole.
Fin dalle prime note del Concerto, si è manifestato uno dei principali limiti del pianista: la carenza di suono.