La morbidezza che l’Orchestra del Maggio è riuscita a raggiungere sotto la sua bacchetta ha esaltato una cantabilità sobria e intensa
Il portamento elegante e calmo con cui fa la sua entrata sul palco e raccoglie i saluti del pubblico contrasta nettamente con l’immediatezza e la sicurezza con le quali attacca il primo brano di questo recital interamente chopiniano, l’Impromptu Op.51, in Sol bemolle maggiore, il terzo scritto dal compositore polacco.
Carlus Padrissa, per il suo allestimento al Maggio Musicale Fiorentino, decide di raccontare una personale versione dei fatti attraverso la visione metafisica di David Lewis che ipotizza un mondo ove coesistano contemporaneamente presente passato e futuro e in cui è vero tutto e il suo contrario; ogni cosa converge però in un unico punto di fuga prospettico capace di sintetizzare la visione.