Recensioni dal Vivo (teatri e dintorni)

Lucca: la “necessità” della Nona di Beethoven

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La Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 compie duecento anni e – senza voler scivolare in inutili, se non stucchevoli, esercizi retorici – mai come oggi il suo messaggio appare attuale e necessario.

C’è un aggettivo che qualifica questa creazione di Verdi ed è Monumentale. Aida è un’opera che inquadra solo il grande, non solo la grandezza dello spazio, la magnificenza delle piramidi e delle sfingi o della terra egiziana, ma anche la grandezza del sentimento, l’incommensurabilità di quell’atto di follia che è l’amore. Questa è Aida, un canto alla grandezza della vita e all’ “immensamente atroce” di dare vita all’amore.

Il festival dedicato a Jules Massenet – primo ciclo di concerti che il Palazzetto Bru Zane ha presentato a Venezia per la stagione 2022-2023 – si è concluso il 28 ottobre con un concerto per pianoforte a quattro mani, una tra le formazioni cameristiche più intime ed interessanti per la simbiosi richiesta ai due interpreti che devono esprimersi sul medesimo strumento.

Dimentichiamo quindi la Sicilia, e Messina in particolare, per trovarci inondati di luce in questa grande sala che è testimone degli accadimenti nel primo e secondo atto, con una parentesi boschiva che ritroviamo sotto forma di giardino dell’Eden.