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Dal 20 marzo al 10 aprile Michele Mariotti dirige al Teatro alla Scala sei rappresentazioni di Guillaume Tell di Gioachino Rossini con la regia di Chiara Muti al debutto scaligero, le scene di Alessandro Camera, i costumi di Ursula Patzak, le luci di Vincent Longuemare e la coreografia di Silvia Giordano.

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“Davanti alla mia camera si stende la baia del Mediterraneo, il porto di Algeri, ville che risalgono i colli come ad anfiteatro; calanchi, altre colline, e più lontano i monti. […].” Firmato: dottor Karl Marx.

Barbara Frittoli

Palladio e Rossini insieme su Rai5. Il prossimo 4 aprile alle 19.30, infatti, ci sarà il debutto assoluto sugli schermi della RAI de “La Petite Messe Solennelle” di Rossini prodotta dal Festival Vicenza in Lirica nella magnifica cornice del Teatro Olimpico di Vicenza, il teatro coperto più antico del mondo.

Nella città di Rossini, sotto le insegne del ROF, lo storico festival a lui dedicato. E al cospetto del grande capolavoro sacro, quella Messa “piccola e solenne” che oltre la civetteria dell’autore, che la definì il suo “ultimo peccato di vecchiaia”, afferma ancora oggi un’originalità così prepotente da risultare quasi sconcertante.

Jacopo Spirei, regista fiorentino, debutta giovedì 7 novembre al San Carlo di Napoli con Ermione, uno dei titoli meno eseguiti del catalogo di Gioachino Rossini. La messa in scena celebra i due secoli dalla prima assoluta dell’opera, commissionata proprio dal Massimo partenopeo nel 1819.

Ci sono addii e addii nella storia del melodramma; quello di Rossini all’Italia è uno di quelli con la “A” maiuscola.
Semiramide, per scelta della fonte letteraria, ovvero il ritorno a Voltaire dopo il giovanile Tancredi, per durata e per struttura dell’opera stessa, che pur se non nella partizione degli atti, già prelude al Grand-Opéra,  costituisce un congedo ideale, che guarda caso avviene nella città che lo aveva consacrato ragazzo e allo stesso tempo apre agli imminenti trionfi parigini.

Un teatrino con soli sessanta posti, posto in una località, Montisi, di trecentocinquanta abitanti sparsa tra le terre senesi delle Val d’Orcia, un programma che propone otto concerti, due masterclass di canto, orario dei concerti ore 19 in modo da permettere ai partecipanti un comodo rientro a casa verso il Senese o il ritrovo conviviale dopo-concerto.

Riconosciuto come un punto di riferimento nel repertorio belcantistico, Bruno de Simone è uno dei cantanti-attori più apprezzati del mondo operistico internazionale. Dal nostro incontro ne è nata una breve intervista che vi proponiamo con piacere.

Felice non solo l’Inganno ma anche l’inaugurazione della ventisettesima edizione delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico con una messa in scena della seconda delle farse che Rossini, ventiduenne, scrisse per il veneziano Teatro di San Moisè e nella quale il valore dell’esecuzione musicale si coniuga perfettamente con un allestimento intelligente e godibilissimo.

Apertura con serata di gala per le Settimane Musicali al Teatro Olimpico, alla XXVII stagione di opera e musica da camera. Venerdì 1 giugno nel teatro palladiano, alle ore 21 debutta l’opera L’inganno felice di Gioachino Rossini, seconda delle cinque farse veneziane che il direttore artistico Giovanni Battista Rigon ha scelto di portare al teatro palladiano, nell’ambito del quinquennale Progetto Rossini (2017-2021).

Schumann si addice all’Orchestra del Teatro Olimpico. Nella serata in cui campeggiava la Quinta di Beethoven – omaggio sintomatico, visto che il concerto si è tenuto esattamente nel giorno anniversario della morte del gigante tedesco (26 marzo 1827) – l’orchestra giovanile vicentina ha trovato e dato il meglio al cospetto della Quarta schumanniana.