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Il Leitmotiv di Ernani è la malinconia, la stessa che vent’anni dopo si ritroverà in Don Carlos, fin dalle prime note del preludio che suonano come una trenodia che percorre tutta l’opera a sottolineare il destino già scritto del protagonista:
Causa maltempo, l’esecuzione dell’opera è stata spostata al Teatro Regio, la cui capienza è stata di recente ampliata a 600 posti totali, disposti in modo conforme alle direttive governative e regionali in materia di tutela della salute pubblica.
a scelta dell’Arianna 1912 è dettata anche, ma non solo, dalle regole stringenti imposte dall’emergenza Covid-19 che proibiscono vicinanze e assembramenti anche in palcoscenico; in fondo l’opera di Strauss è un racconto di lontananze e di attese e dunque perfetta per il momento.
Comune e Fondazione Teatro Donizetti organizzano insieme il 28 giugno un’esecuzione della pagina sacra del compositore cittadino alla presenza di tutti i sindaci della Provincia
Tutto è nato da una grande curiosità, forse troppo da “addetta ai lavori”: come faranno a riempire ogni sera gli oltre 3500 posti del MET con un titolo come Agrippina di Händel?
È considerazione largamente accolta che il finale di Don Carlo sia irrisolto. Lo è nella versione francese e in quella italiana, dal 1867 di Parigi al 1884 di Milano. Dopo una storia terribile di potere e sopraffazione, di oscurantismo e violenza, nella quale l’integralismo religioso ha una delle sue rappresentazioni più sconvolgenti e moderne, […]
La Stagione Lirica e Balletto e la Stagione Sinfonica 2019-2020 della Fondazione Teatro La Fenice sono state presentate martedì 2 luglio 2019 dal sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina […]
È tempo di Madama Butterfly nei teatri italiani e se al San Carlo del capolavoro pucciniano va in scena un nuovo allestimento che ha già fatto scandalo prima del debutto per i corpi seminudi dei protagonisti nel finale primo, il Teatro Verdi di Trieste risponde con una nuova ed elegante produzione nel solco della migliore tradizione che il pubblico triestino ha accolto con molto calore.
Il ritorno del Pirata di Bellini e di Francesca da Rimini di Zandonai a distanza di sessant’anni dalle celeberrime rappresentazioni milanesi, insieme al recente debutto (!) scaligero del Fierrabras di Schubert, sono un segno importante di un’operazione culturale che va al di là di un mero recupero musicale.
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