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Il debutto nell’opera risale alla primavera del 2002, quando Sgarbi era sottosegretario alla Cultura nel secondo governo Berlusconi (di lì a pochi mesi si sarebbe dimesso in polemica con il ministro Urbani).

La 58enne bacchetta milanese – una carriera mai arrivata ai livelli della unanimemente riconosciuta eccellenza, con una lunga e spesso discussa presenza proprio a Torre del Lago – ha in pratica accolto un assist preparato qualche giorno prima dal sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi.

Il settanquattresimo Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza riceve molto più che idealmente il testimone dalla rassegna precedente scegliendo di inaugurare– intuizione felice del regista e direttore artistico Gianluca Marinelli – con un lavoro a legare il Nostos, ovvero il Viaggio di Ritorno, alla Nemesi, ossia la Vendetta in ognuna delle sue declinazioni.

il Festival partirà domenica 25 luglio nella suggestiva cornice delle Secche della Meloria, per concludersi giovedì 16 settembre dalla Terrazza Mascagni sul lungomare della città.

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L’uso della bacchetta si impose solo nell’Ottocento, quando iniziarono a differenziarsi il controllo del tempo dell’orchestra, affidato alla mano destra, e la trasmissione delle dinamiche, del fraseggio, del cd. ‘andamento agogico’ (crescendo e diminuendo, accelerando e allargando, e così via), affidato invece alla mano sinistra.”

Il clamore di questi giorni intorno alle dichiarazioni del direttore d’orchestra Beatrice Venezi a Sanremo ha causato diverse reazioni, con vasta diffusione di notizie molto spesso alterate da quel gigantesco telefono senza fili che è l’internet. Proverò in questo pezzo a riallacciare alcuni di quei fili e fare chiarezza sul personaggio Beatrice Venezi, guardando al suo percorso musicale, alle sue dichiarazioni e alla sua carriera.

Beatrice Venezi

eatrice Venezi non si lascia sopraffare dai luoghi comuni, li perpetua: «Chiunque – ci racconta – può innamorarsi della musica classica, che, come ha fatto lei, facendosi condurre dalla giusta guida, è arrivata a capire che la melodia può essere un mezzo per scoprire il mondo, il ritmo, un tentativo di ascoltare noi stessi e l’armonia, una prova di vita sociale.».

Protagonista della serata l’op. 51 di Haydn: Le ultime sette parole del nostro Redentore sulla Croce (versione per archi). In un ristretto spazio formale imposto dal committente in rispetto alla compostezza quaresimale (sette brani lenti tra il largo e l’adagio), il compositore progetta e cesella un capolavoro del barocco […]

In occasione del secondo concerto della rassegna di musica sacra “In Principio”, organizzata dall’Orchestra di Padova e del Veneto, abbiamo raggiunto la giovane ed avvenentissima direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, impegnata qui in una delle più intense pagine di Joseph Haydn ovvero “Le ultime Sette Parole di Cristo sulla Croce”, per porle qualche domanda.

Il settembre musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto si apre con la prima rassegna di musica sacra “In Principio”, un percorso di ascolto e spiritualità che si snoda in un ciclo di tre concerti tra i principali luoghi di culto di Padova. La rassegna, che si svolgerà da venerdì 8 settembre a mercoledì 20 settembre, è realizzata in collaborazione con la Diocesi di Padova e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.