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La perla della serata è stata il brano successivo, il Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21 di Chopin, che ha costituito il debutto di Alexander Gadjiev come pianista al Maggio.

Zubin Mehta sa bene come dare respiro alla musica e che non è tanto la generica lentezza ad aprire quelle porte verso il sublime di cui Bruckner costella le sue messe e le sue sinfonie.

Raccontare una serata magnifica come quella di giovedì 25 maggio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, all’interno del programma dell’85esima edizione del Festival del Maggio,  è facile e riempie di orgoglio.

Ci sarà chi discute sulla poca attualizzazione dell’allestimento, ma a noi pare proprio che l’ideazione, la realizzazione scenica e un garbo molto raffinato siano gli elementi vincenti di questa regia.

Parlare de Il Trovatore di Giuseppe Verdi allestito a Firenze dal Teatro del Maggio Musicale, come titolo di apertura del Festival d’autunno, porta nuovamente in primo piano la possibile dicotomia fra musica e regia.

L’Orchestra del Maggio e Zubin Mehta ne restituiscono una lettura vivida e appassionata nonostante qualche problema di troppo dovuto all’amplificazione di cui diremo più avanti

Alexander Pereira

In complesso dalla ripresa dell’attività in settembre e fino all’85esima edizione del Festival dell’aprile 2023, 10 opere liriche più due opere dedicate alle scuole e ai bambini e una intensa attività concertistica
con 25 concerti sinfonici in sede.

Solo pochi anni fa era stato stabilito che il Maggio Musicale Fiorentino dovesse iniziare sempre il 26 aprile per finire un mese dopo, dando al festival una connotazione temporale ben precisa.

Dal podio Zubin Mehta ha scelto una lettura di grande eleganza senza caratterizzare troppo  i momenti di maggiore ironia del testo. Una scelta di gusto e a nostro parere anche una scelta pratica per dare il giusto ruolo alle voci

l concerto del 22 dicembre dedicato alla città per l’inaugurazione, il giorno dopo quello ufficiale alla presenza del capo dello stato Sergio Mattarella, ha riproposto la Sinfonia n. 7 di Ludwig Van Beethoven e la Messa a quattro voci “di Gloria” di Giacomo Puccini con l’aggiunta del Te Deum di Anton Bruckner.  La prima sensazione che si avverte a fine serata è quella dell’intensità del suono.

Dal 30 agosto 2021 al 9 aprile 2022, in otto mesi, 9 opere liriche e due per ragazzi, un intenso ciclo sinfonico con 13 concerti.

La morbidezza che l’Orchestra del Maggio è riuscita a raggiungere sotto la sua bacchetta ha esaltato una cantabilità sobria e intensa

Carlus Padrissa, per il suo allestimento al Maggio Musicale Fiorentino, decide di raccontare una personale versione dei fatti attraverso la visione metafisica di David Lewis che ipotizza un mondo ove coesistano contemporaneamente presente passato e futuro e in cui è vero tutto e il suo contrario; ogni cosa converge però in un unico punto di fuga prospettico capace di sintetizzare la visione.

Tra poche ore Annalisa Stroppa debutterà come Preziosilla nella nuova produzione della Forza del destino al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con la direzione di Zubin Mehta e la regia di Carlus Padrissa (La fura dels Baus); abbiamo conversato con lei intorno al personaggio e non solo.

La compagnia di canto è di quelle che una volta si sarebbe definita “discografica”, fatta di divi capaci di porsi interamente al servizio della musica con l’umiltà che è propria solo dei grandi.