All’annunciato ma improvvisamente indisposto Fabio Luisi si è sostituito in corsa Michele Spotti, bacchetta di punta tra quelle della Generazione Y – che sta producendo talenti meravigliosi – e protagonista ancora una volta di una prova maiuscola.

Erano molto diversi i due programmi dei concerti in cui Riccardo Muti, nella settimana conclusiva del XXXIII Ravenna Festival, ha diretto l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

Perché dunque, in occasione della prima rappresentazione in tempi moderni – della nuova edizione critica curata da Sara Elisa Stangalino e Hendrick Schultze, si è deciso di intraprendere un sentiero drammaturgico diverso da quello che la filologia stessa e la storia suggeriscono?

Non capita spesso di poter ascoltare la Jeanne d’Arc au bûcher di Honegger. Il 24 luglio, però, è stato il centro di uno dei concerti del ciclo “Ouverture spirituelle” del Festival di Salisburgo, dedicata al concetto di “sacrificio”.

Solo in apparenza un Concerto Sinfonico di una ottima Orchestra con la guida di un ottimo Direttore, nei fatti una vera Lezione per chi ha avuto la fortuna di partecipare […]

Tutto gira intorno alla roulette che, facile gioco di parole a parte, è la vera protagonista del Giocatore. Intorno ad essa si muove, grottesco, uno stuolo di personaggi la cui esistenza è scandita dal rumore della pallina sul piatto e dall’attesa del un numero fortunato.

Quasi ogni sera quest’anno l’Accademia Chigiana propone una pietra miliare della storia della musica del XX secolo. Questa sera in quella bomboniera che è la sala di Palazzo Chigi Saracini un variegato gruppo di musicisti ne propone addirittura due […]

Il Duo Alambic – Nicolò Nigrelli al violoncello e Margherita Berlanda alla fisarmonica – non cade nella trappola e in “Continuum”, il loro CD d’esordio pubblicato da Da Vinci Classics, si rendono protagonisti di un esperimento riuscito.

L’Orchestra del Maggio e Zubin Mehta ne restituiscono una lettura vivida e appassionata nonostante qualche problema di troppo dovuto all’amplificazione di cui diremo più avanti

La morte, insomma, aleggia inesorabile sulla Sinfonia della Resurrezione. Ed è quindi plausibile che Romeo Castellucci, nell’affrontare per il festival di Aix-en-Provence una versione “rappresentativa” di questa musica, abbia fatto della morte il centro del suo discorso.

Il focus dedicato al compositore veneziano Luigi Nono e che vedrà ben cinque concerti dedicati all’interno della programmazione del Chigiana International Festival and Summer Academy 2022, comincia questa sera con in cartellone “Quando stanno morendo. Diario Polacco n.2” (1982), “A Pierre. Dell’azzurro silenzio, Inquietum” (1985) e un brano di Adriano Guarnieri in prima esecuzione assoluta “Doppio sogno-novella”.

La scelta della Sinfonia n. 9 in re minore, op. 125 “Corale” risulta dunque perfettamente centrata, anche perché ha permesso alla Filarmonica Arturo Toscanini di tornare a suonare ad organico pieno ritrovando la smagliante pienezza di suono che la contraddistingue e che nei concerti “in tempore Covid” non aveva giocoforza trovata piena possibilità di esprimersi, pur mantenendo sempre il suo consueto livello alto.

Per questo Moïse la scelta è caduta su Tobias Kratzer, che in Europa è conosciuto per allestimenti “moderni” di grande (e provocatorio) impatto, non ultimo un Tannhäuser circense e pop in quel di Bayreuth.

L’impaginazione del programma è piuttosto insolita e consente di ascoltare pagine corali di Beethoven poco frequentate come l’op.112 e 118.

E alla fine è arrivata, con il suo sorriso generoso e quell’umorismo un po’ british, la postura regale al pianoforte e la magia del tocco sul suo Fazioli, lei, Angela Hewitt, la reincarnazione di Bach.