È un omaggio appassionato alla Decima Musa, con citazioni che vanno dalla Rosa purpurea del Cairo alle “malin-comiche” traversie di Buster Keaton agli slapstick di Mac Senneth e Laurel&Hardy

A distanza di pochi mesi il soprano russo torna alla ribalta del Piermarini con un recital che rimarrà scolpito negli annali del teatro meneghino. 

La gestione dell’attenzione, propria e del pubblico, è ciò che più contraddistingue Sokolov.

Opere, Serenate, Azioni, Feste. Nella Vienna di primo Settecento, dopo un secolo di vita, il melodramma – o almeno quello che si scriveva e si metteva in scena per la Corte asburgica e intorno ad essa – poteva cambiare nome ma raramente accantonava un taglio gratulatorio, encomiastico e dunque in quanto tale implicitamente politico.

Fucina Arte Sella ha aperto la stagione 2022 celebrando i vent’anni dalla sua creazione. Non un festival, più di un evento site-specific, quasi una residenza

C’è un nuovo festival in Alto Adige, ancora sconosciuto al pubblico e alla stampa italiana, che ha tutte le caratteristiche per diventare, nei prossimi anni, un evento di richiamo per la musica sul territorio nazionale.

A concludere la stagione degli Amici della Musica di Perugia il programma che vede l’Orchestra Leonore diretta da Daniele Giorgi, in trasferta nel capoluogo umbro dopo il concerto del 19 maggio a Pistoia, alle prese con musiche di Gál, Čaikovskij e Mendelssohn.

Un “tutto Chopin” è già evento piuttosto raro, ma un “tutto Chopin” impaginato come ha fatto Lisiecki, oltre che raro è anche originale.

John Cage nel 1958 così scriveva…Non è questione dell’importanza di Satie. È che lui è indispensabile…

Purtroppo, Jacquelyne Wagner è stata anche la cosa più interessante di questa produzione. La regia di Robert Carsen è molto fascinosa, ambienta la vicenda in una Vienna anni ’30 in pieno Anschluss alla Germania nazista, ma non convince.

Apparentemente instancabili, Gianandrea Noseda e la sua Philharmonia Zürich hanno aperto la giornata di domenica 15 maggio con un matinée alle 11.15.

In questo Rheingold “domestico” sono risultati ancora più evidenti le logiche familiari che dominano la vicenda, anche grazie ad un cast omogeneo e preparatissimo, anche attorialmente.

Ogni volta che ci avviciniamo alla musica di Stefano Scodanibbio, affiancato all’ammirazione verso la sua straordinaria poetica, ci pervade quel retrogusto di dolore che la sua assenza, oramai da dieci anni, costantemente ci procura.

È proprio la ventitreenne direttrice francese la grande sorpresa di questo concerto, scovata dalla Direttrice Generale dell’orchestra Luisella Molina nel mare magno di giovani talenti, veri e presunti,[…]

Il cast scelto per questa ripresa è assolutamente adeguato: ognuno dei protagonisti è ben caratterizzato nel ruolo, anche i comprimari, sia vocalmente sia nella presenza scenica, che trasmette la percezione di un lavoro “di gruppo”, di affiatamento.