È italiana, almeno nelle forme, l’ispirazione dell’allestimento del Don Giovanni di Mozart all’Opera di Parigi, per la regia di Ivo van Hove, coprodotta col Metropolitan di New York e ripresa alla Bastille dopo il successo del 2019.

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Sta di fatto che se il Mozart o addirittura il leggendario Vivaldi della Mutter – alla corda, vibrato, ricco di sonorità e qualche abbandono – può far storcere il naso a coloro che hanno sentito Mozart e Vivaldi suonare la propria musica in modo asettico, personalmente li trovo non solo estremamente coinvolgenti ma anche particolarmente aderenti alla scrittura e pertanto convincenti. 

I Virtuosi si fondevano meravigliosamente nella timbrica del pianoforte in quelle pagine dove lirismo e intime sonorità intessevano la melodia.

I personaggi entrano in scena ora fermi e immobili, ruotando con la pedana, oppure andando contro tempo e a volte camminando in senso inverso e antiorario rispetto al movimento della scena.

il Musagète è tornato al teatro Comunale di Vicenza, nell’ambito della stagione della Società del Quartetto, per proporre Sentieri sotto la neve,.

La pandemia colpisce ancora. Questa volta a disdire un impegno concertistico è la Gewandhaus di Lipsia ma ciò non vale per il direttore lettone Andris Nelsons che sale per la prima volta sul podio della Filarmonica della Scala […]

A Firenze è arrivata per la prima volta Lo sposo di tre, e marito di nessuna recuperata in tempi moderni solo nel 2005 al festival di Martina Franca.

Ci si muove dunque fra capocomici e soubrette, attrezzisti e cigarette-boys, leoni finti e virago con la frusta, il tutto in un florilegio di caccoline un tantino fruste e con cadute di gusto culminanti in un Mustafà-Pappataci travestito da sciantosa.

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L’abbinata tra il Segreto di Susanna e Suor Angelica appare più giustapposta che non organica […]

L’apertura del nuovo spettacolo della compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre, “Back to Dance”, andato in scena al Teatro Carcano di Milano dal 26 al 30 gennaio, è all’insegna delle pause e dei sospesi, fra moto e immobilità

Il gambista abruzzese Matteo Cicchitti e al suo ensemble Musica Elegentia puntano il faro su Georg Friederich Wagenseil che di quella “cerniera” tra Barocco e Classico passata sotto il nome di “Stile Galante” è figura di primissimo piano non solo nella sua Vienna.

Giorgio Battistelli con la sua Toccata per orchestra -commissionata per l’occasione dalla Filarmonica della Scala-  omaggia non solo la tradizione ma anche il maestro Riccardo Chailly ritraendone la natura della sua cifra direttoriale.

Andato per la prima volta in scena nel 1857 al Teatro Galli di Rimini -dal quale proviene questo nuovo allestimento in coproduzione col Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Comunale di Modena e il Teatro Municipale di Piacenza- Aroldo sorge sul preesistente materiale di Stiffelio.

È quasi un percorso dentro all’antropologia culturale palermitana, quello che scandisce i cinque atti della rappresentazione.

Alessandro Bonato – che è passato già da un po’ da “giovane promessa” a “solida conferma” – appartiene sicuramente alla categoria dei nocchieri esperti, capaci di comprendere a fondo l’impaginato che affronta […]