Un sottile filo rosso lega le due composizioni protagoniste del concerto al Teatro alle Tese nell’ambito della Biennale Musica 2020: “Z truhle mojej prababky” – Slovenské l’udové piesne – Dalla cassapanca della mia bisnonna” – Canti popolari slovacchi di Fabio Nieder e il Concerto per violino e orchestra (Natura naturans) di Fabio Vacchi.
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Dove sta andando la musica nuova? A giudicare da quello che si è sentito ieri pomeriggio al teatro Piccolo Arsenale– non tutto, per fortuna – si direbbe che stia procedendo verso un’involuzione preoccupante sia formale che concettuale.
Quando lo incontravi, a Venezia o altrove, sul lavoro o semplicemente per caso, potevi stare certo che dopo i convenevoli Mario Messinis ti avrebbe guardato di sottecchi, con quel suo sguardo allo stesso tempo penetrante e sornione, e poi avrebbe dato il segnale dell’inizio dei discorsi seri, sempre allo stesso modo: «Allora…».
Non sempre gli accostamenti riescono, anche se animati dalle migliori intenzioni; è questo il caso della “strana coppia” Monteverdi-Cresta, proposta dalla Biennale Musica 2019 al Teatro Goldoni.
Programma composito quello proposto dalla pianista Mariangela Vacatello, dal Quartetto Prometeo e dagli informatici dell’IRCAM alla Sala delle Colonne di Ca’ Giustiniani per la Biennale Musica 2019 […]
Acclamata come un capolavoro del nuovo teatro musicale fin dalla sua prima rappresentazione nel 2012 al Festival d’Aix-en-Provence, con la regia di Katie Mitchell, ha ottenuto un successo planetario con più di cento rappresentazioni, sei diversi allestimenti e una registrazione in dvd realizzata alla Royal Opera House di Londra nel 2013.
E’ George Benjamin, compositore britannico osannato dal mondo musicale internazionale, il Leone d’oro alla carriera della Musica 2019.
A Matteo Franceschini, compositore italiano in forte ascesa, va il Leone d’argento per la Musica 2019.
Giornata densa quella dello scorso 4 ottobre alla Biennale Musica, divisa fra due concerti assai diversi fra di loro ma che presentavano entrambi motivi d’interesse.
Giornata quantomai eterogenea quella dello scorso 3 ottobre alla Biennale Musica 2018; due concerti caratterizzate da visioni ben distinte della musica d’oggi (e anche un po’ di ieri), non tutte condivisibili, almeno per chi scrive.
Un tango intriso di lacrime e whisky, una milonga triste e fumosa, un valzer sfatto; l’atmosfera di María de Buenos Aires è questa, ma non solo. Astor Piazzolla, nella sua unica opera va oltre, complice il libretto di perfetto di Horacio Ferrer contaminando i generi, plasmandoli in qualcosa di nuovo dopo averli scomposti e dando vita ad una prova di teatro in musica forte quanto un pugno in pancia.
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