L’approdo a Padova  giova non poco all’allestimento – coprodotto da Bassano Opera Festival e Teatro Verdi – che, fatto un tagliando e ripensato in alcuni momenti, è parso ancor meglio riuscito.

Non c’è Natale senza la Prima della Scala – recita una pubblicità nella stazione della metro milanese di Duomo – come del resto non c’è Natale senza Lo Schiaccianoci.

È stato un trionfo. Il Galà dell’Operetta e del Musical, in scena lo scorso 23 dicembre al Politeama Rossetti di Trieste ha letteralmente soddisfatto il pubblico che ha gremito il teatro in ogni ordine di posti.

Proprio con l’androgina autrice De Musset aveva intrecciato una turbolenta relazione all’epoca di composizione delle novelle che Giampaolo Testoni ha mirabilmente tradotto in parole e musica in un dittico andato in scena,  in prima rappresentazione assoluta, il 21 dicembre al Teatro Coccia di Novara.

L’albero in piazza Duomo, le caleidoscopiche luminarie della Rinascente, la folla che ammira i scintillanti addobbi della Galleria Vittorio Emanuele sono preludio di bellezza a chi si reca al Teatro alla Scala per il tradizionale concerto natalizio.

La Schola San Rocco raggiunge il traguardo dei 25 anni e l’orgoglio del suo fondatore e direttore, Francesco Erle, è più che giustificato. In occasione del concerto che ha celebrato l’anniversario, il musicista vicentino ha rivendicato il valore dell’impegno culturale e artistico profuso insieme ai suoi in un quarto di secolo dentro alla grande musica di ogni epoca, con base a Vicenza e prospettiva sul mondo.

A inaugurare la stagione 2018-2019 del Teatro Municipale di Piacenza è il capolavoro verdiano più rappresentato, amato e discusso di tutti i tempi: La traviata. Fin dal suo primo esordio sono stati versati fiumi di parole sull’umana vicenda di Violetta Valéry, attuale già all’epoca per contenuti e innovazioni drammaturgico-musicali.

In mancanza di un intervento per disinnescarla da parte di chi ha ruolo e responsabilità per farlo, l’emergenza intorno alla più complicata inaugurazione di stagione che si ricordi al Filarmonico è stata gestita con l’impegno e la buona volontà di tutti quelli che hanno dato vita alla Bohème: in scena, dietro le quinte, nella buca dell’orchestra.

Si è conclusa il Week-end scorso al Teatro “Gaetano Fraschini” di Pavia l’avventura nel Circuito Lombardo della Nuova Produzione di “Falstaff”. Il lavoro che conclude il Catalogo Verdiano è senza dubbio una di quelle sfide artistiche di rischio capitale, sia musicale che drammaturgico.

Per festeggiare il decimo anno di attività l’ensemble vocale Harmonia Cordis ha scelto di offrire al pubblico un programma di stampo sacro che accomunasse il periodo dell’Avvento con alcuni dei massimi espositori delle sei generazioni di compositori fiamminghi.

Opera di Natale per eccellenza, come lo Schiaccianoci per il balletto, Hansel und Gretel è molto più che una pagina per bambini.

Engelbert Humperdinck rappresenta uno degli epigoni di maggior valore del tardoromanticismo tedesco di stampo wagneriano, ma è anche compositore che guarda ai suoi contemporanei: l’impronta squisitamente mahleriana che si ritrova soprattutto nelle ballate di Peter e nelle filastrocche dei due protagonisti rimanda direttamente a Des Knaben Wunderhorn.

Non credo esistano pianisti con settantasei anni di brillante carriera. Quella di Jörg Demus, iniziata a quattordici anni e ancora in corso alla bell’età dei novanta, è così e non ha pari. E tutta la sua esperienza di pianista navigato e mai scontato, l’ha data al Teatro Palamostre di Udine, al terzo appuntamento della nuova stagione Amici della Musica diretta da Luisa Sello.

Sacré Sergei Polunin

Visi bianchi come mimi francesi, che diventano marionette isteriche senza fili; zombie, ombre umane ridotte a puro simbolo su una scena desolatamente vuota. Con questa immagine si alza il sipario del Teatro degli Arcimboldi di Milano su Sacré, nuovo spettacolo del danzatore ucraino naturalizzato russo Sergei Polunin, il “cattivo ragazzo” della scena tersicorea contemporanea […]

Il 9 dicembre a Pavia si celebra la memoria di san Siro, primo vescovo della città. A conclusione dei festeggiamenti del venerabile patrono, quest’anno si è tenuto un concerto sotto il limpido cielo del teatro Fraschini. Il tanto atteso evento prevedeva l’eccezionale presenza del soprano Mariella Devia accompagnata dai Solisti di Pavia diretti da Enrico Dindo.
Purtroppo, a causa di una improvvisa indisposizione, la signora Devia è stata sostituita egregiamente dal giovane soprano Lucrezia Drei.

Nel salotto di Emanuel Ax, il pianoforte è un protagonista squisitamente “demodé”. Che proprio per questo aspira però, legittimamente, all’universalità. Il fascino e l’eleganza non sono inutilmente esteriori, ma appaiono distillati con la classe di un pensiero musicale sofisticato e lungamente elaborato, lontano dalla tendenza del pianismo di oggi, atletico, estroverso, “tirato”. Vicino invece a una sensibilità che gioca l’espressione su un suono dalle sfumature delicate eppure straordinariamente nitide.