Pare proprio che alla Scala il barocco – e Händel in particolare – stia diventando finalmente di casa; dopo il Trionfo del Tempo e del Disinganno e il Tamerlano, cui si deve aggiungere la Semele itinerante, è la volta del Giulio Cesare in Egitto in un allestimento di quelli che appena usciti da teatro si avrebbe voglia di rivedere e riascoltare.

Un programma monografico dedicato al genio russo di Sergej Rachmaninov è ciò che la Lucerne Festival Orchestra ha proposto per la sua tappa milanese al Piermarini, lo scorso 6 ottobre 2019. Sul podio il suo direttore musicale Riccardo Chailly, solista il biondissimo, diciottenne il prossimo 21 ottobre, pianista di origine russa Alexander Malofeev.

Mozart si mise in viaggio per Praga a settembre del 1787, lo accompagnava Konstanze; partirono in carrozza “La vettura arancione reca dipinti sopra e intorno agli sportelli mazzetti di fiori a colori naturali, ha i bordi filettati d’oro ma non è verniciata con la lucida lacca cara all’attuale carrozzeria viennese, né ha la cassa tanto panciuta bensì rientrante… […]

Il mito di Don Giovanni sicuramente è stato esaltato, reso celebre e popolare dall’opera di Mozart, ma la storia del Burlador inizia molto prima. Un personaggio che esprime accenti comici ma allo stesso tempo misteriosi e sovrannaturali; comunica il riso però anche il dramma e il delitto “Il y a le diable et l’amour…” scriveva Stendhal.

Julien Chauvin

Un’esperienza che non può lasciare indifferenti quella vissuta lo scorso 12 ottobre al teatro Olympia nell’ambito del Festival Concerts d’Automne. Il “Concert dans le noir”, realizzato in collaborazione con un gruppo do oftalmologi del CHRU-Hôpital de Tours, è stata occasione per sensibilizzare il pubblico riguardo alle patologie degenerative della retina.

È la visionarietà di Berlioz ad aprire la stagione sinfonica 2019/20 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La Grande Messe des morts, spesso per praticità chiamata semplicemente Requiem, ha riempito il palco della Sala Santa Cecilia del Parco della Musica giovedì 10 aprile, alle 19.30.

Luciana Mancini

Vita e morte, fuoco e vento, amore e abbandono: questo e molto di più nel concerto che Christina Pluhar con la sua Arpeggiata ha offerto al pubblico del Festival des Concerts d’Automne.

Mia nonna faceva una meravigliosa parmigiana di melanzane. Era grassa, unta e di ardua digestione ma proprio buona. Si sarebbe definita una melanzana di tradizione. Mia madre me ne propinava una versione light, più sana e digeribile, ma piuttosto sciapa. Come a dire per fare la cosa giusta, a volte, non c’è bisogno di arditi esperimenti culinari.

Carlo Vistoli

Al Festival del Concerts d’Automne la profanità divina del Trionfo del Tempo e del Disinganno è stata celebrata in un’esecuzione in cui la prassi ha trovato perfetta coniugazione con la fantasia, dando vita ad una miscela di esaltante perfezione.

Justin Taylor

Movimenti singoli, arie da concerto, sinfonie a puntate, ovvero un concerto pubblico negli ultimi tempi dell’Ancien Régime. Questa la formula scelta dai Concerts d’Automne per inaugurare la quarta edizione, complici Le Concert de la Loge con il loro primo violino e direttore Julien Chauvin, il soprano Karina Gouvin e il fortepianista Justyn Taylor.

Jaques Imbrailo

Terzo revival alla Royal Opera House per il Werther di Massenet nell’elegante, ma alquanto statica, versione del regista francese Benoît Jacquot.

Dramma, follia, inganno, soprannaturale, pathos. Le tinte fosche del romanticismo trovano con Giselle la loro espressione in danza. Nato nel 1841 su libretto di Théophile Gautier e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, con musica di Adolphe Adam, il balletto in due atti coreografato da Jean Coralli e Jules Perrot è un elogio della pazzia e dell’amore romantico.

Accademia Filarmonica

Un’orchestra di alto lignaggio, anche se non può vantare la lunga storia di altre formazioni internazionali (ma i suoi quasi quarant’anni sono comunque un rispettabile “patrimonio”) e un pianista di assoluto livello, da tempo impegnato anche nella direzione.

Camilla Barbarito

La produzione del Tieffe Teatro Milano in prima nazionale per il Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico della tragedia euripidea trova nella regia di Emilio Russo una lettura ideale e del tutto condivisibile ove il gioco tra vissuto e narrato, detto e immaginato diventa il fulcro della narrazione drammaturgica.

Mettendo in scena Agrippina la Royal Opera House continua ad esplorare il repertorio Handeliano anche nella stagione 2019/2020. Eseguita per la prima volta a Venezia nel 1709, Agrippina viene universalmente riconosciuta come il primo grande successo operistico di Handel […]