C’erano proprio tutti venerdì scorso all’Arena di Verona: alte cariche dello Stato, con il Presidente Mattarella in primis, la Presidente del Senato, uno stuolo di ministri e poi, sparsi per la platea una folta rappresentanza di “personalità” della cultura e dello spettacolo, tutti in diretta mondovisione […]
Tecnicamente tutto ineccepibile e di alto livello ma nulla è funzionale al dramma, né la visione d’insieme di McVicar riesce ad aumentare il carico introspettivo-patologico di ogni singolo personaggio, col rischio di abbandonare i quattro atti in una cornice che alla lunga risulta fissa e monotona.
“All’aperto si può giocare solo a bocce” sosteneva Arturo Toscanini. Ma chissà se oggi constatando l’entusiasmo del pubblico raccolto in Piazza Duomo ogni anno a giugno in occasione del “Concerto per Milano” sarebbe dello stesso avviso.
Dicono di lei cose straordinarie, e forse per questo la sua presenza mediatica è decisamente importante: quel che serve per farne uno dei fenomeni musicali dell’annata. Anagraficamente parlando, non è che in giro per l’Italia e per il mondo le figure come quella di Alexandra Dovgan siano poi così rare.
Dopo un anno sabbatico torna sulla scena non convenzionale del Müpa il Ring che, pur mantenendo l’impianto originario pensato da Christian Martin Fuchs e Christian Baier, risalente a dodici anni fa, subisce un profondo ripensamento.
Un festival è un festival – e non una delle troppo frequenti e banali vetrine per le star, o per chi aspira ad esserlo – quando regala scoperte, suscita emozioni, induce riflessioni.
Il repertorio è a suo modo curioso ed interessante, sia per le somiglianze “formali” (si parla di composizioni assai brevi, a volte al limite dell’aforistico) quanto per le distanze espressive e “motivazioniali” delle Scene infantili e dei Preludi.
[…] presso le Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice di Venezia si è svolto il penultimo appuntamento della stagione di Musica con le Ali, l’associazione creata da Carlo Hruby che da diversi anni sta facendo concreta opera di promozione per giovani talenti del panorama musicale italiano.
Prendi Giancarlo Giannini, lo mandi da solo sul palcoscenico dell’Olimpico, un occhio di bue a seguirlo, che tanto fermo non riesce a stare, e puoi stare sicuro che lo spettacolo c’è. Qualsiasi cosa reciti. Come suol dirsi, anche la lista della spesa.
Una nuova realtà si affaccia sul vasto panorama musicale internazionale. Nasce LaFil, Filarmonica di Milano. E si presenta al grande pubblico con il concerto di esordio dello scorso 31 maggio al Palazzo delle Scintille, zona City Life a Milano.
Dalla chiusura del secondo Festival di musica sacra di Pavia, realizzato in collaborazione con il Teatro alla Scala, all’inaugurazione del trentesimo Ravenna Festival, nel giro di una decina di giorni Riccardo Muti ha diretto due grandiosi concerti di segno differente
Le proiezioni, ripartite su tre schermi a fondo scena, sono intriganti nella loro psichedelicità in HD, ma finiscono per essere più installazioni autonome che non supporto drammaturgico all’azione, anche perché a fronte di tanta tecnologia l’idea registica di Cherstich è datatissima nella sua staticità e nell’imporre i protagonisti immobili al proscenio.
A Fiume, e l’anno prossimo a Lubiana che coproduce il nuovo allestimento per la regia di Marin Blazevic, le scene dello stesso Blazevic con la collaborazione di Alan Vukelic e i costumi di Sandra Dekanic, la presenza dell’orchestra sul palcoscenico ne sottolinea l’importanza nell’economia di uno spettacolo di grande impatto visivo e rara suggestione emozionale.
Va in scena a Londra il primo revival dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano nella produzione di David McVicar, che nel 2015 aveva gia’ coinvolto Jonas Kaufmann nel ruolo del protagonista.
Aida è opera intima; il popolo è presente ma lo è sullo sfondo, le masse svolgono il compito che fu del coro nelle tragedie greche, posto a sottolineare senza partecipare il dramma dei personaggi principali.
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