Questa rassegna nasce dall’unione programmatica e artistica di diverse identità dell’associazionismo musicale della città di Rovereto che per diverse ragioni si sono trovate, in passato, in serrata competizione tra di loro per aggiudicarsi pubblico e finanziamenti.

E l’evento della stagione musicale 2017/2018 del Teatro Nuovo Giovanni da Udine si consumò. Un concerto sinfonico di quelli che non passano inosservati annunciato, con orgoglio dall’istituzione friulana, come unica data per il Nord Est di Viktoria Mullova, la leggenda vivente del violino.

Bisogna ascoltare la “fosca Passacaglia” che costituisce il basso ostinato di Der Doppelgänger (copyright Mario Bortolotto nell’indispensabile – anche mezzo secolo dopo –  Introduzione al Lied romantico), per capire quanto l’ultimo Schubert sia un oscuro universo nel quale leggerezza e candore sono ormai diventati antimateria.

Al centro della sua stagione 2017/2018 il Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc di Fiume, l’odierna Rijeka, ha messo in cartellone una Trilogia verdiana che è al tempo stesso un omaggio al grande Maestro di Busseto e alle sue opere desunte da Shakespeare e un tributo a uno dei suoi artisti prediletti, Giorgio Surian.

Dopo più di dieci lustri di assenza Francesca da Rimini ritorna alla Scala. Opera complessa, Francesca, figlia di un decadentismo verista che fa l’occhiolino al simbolismo francese; atmosfere rarefatte e sospese si alternano a momenti di foga incontenibile in un susseguirsi incessante di scontri e passione.

Aprire il 2018 con “Bohéme” di Graham Vick, e proseguire con “Dialogues des Carmélites” di Olivier Py, prima o poi doveva riportare fisiologicamente alla navigazione sotto costa. E così il Teatro Comunale di Bologna ha scelto di affidarsi alla stessa produzione che nel 2007-08 fece salpare il (fu) ventottenne Michele Mariotti, […] “Simon Boccanegra” […]

Abbandonati il minimalismo e l’acromaticità cari a più di un allestimento del repertorio settecentesco Fabio Ceresa mette in scena uno spettacolo iperbarocco, ricchissimo di particolari, teso ad amplificare fasti passati rivedendoli però attraverso una lettura piena dell’ironia che comunque al Barocco si addice.

Finalmente, dopo due deludenti nuove produzioni, La casa di morti e Carmen, la Royal Opera House ha raccolto larghi consensi riproponendo un fortunato allestimento di Macbeth rappresentato per la prima volta nel 2002. L’attuale produzione, già messa in scena nel 2006 e nel 2011, è stata brillantemente ripresa da Daniel Dooner.

In scena al Teatro dell’Opera di Roma il dittico verista Cavalleria rusticana/Pagliacci con la regia di Pippo Delbono e la direzione di Carlo Rizzi. Nella bagarre di contestazioni che hanno seguito la prima recita, soffermiamoci anzitutto su ciò che di buono si è visto alla seconda, ché l’obiettivo non è fare colpo sul lettore cavalcando l’onda delle polemiche, ma dare un resoconto oggettivo dello spettacolo.

Personaggio complesso Gounod, del quale ricorrono quest’anno i duecento anni dalla nascita e che il Palazzetto Bru Zane celebra con un festival a lui dedicato e che già dal titolo “Charles Gounod, mistico o sensuale?” coglie nel segno e come sempre fornisce spunti di riflessione interessanti.

Un insolito tutto-Prokof’ev ha concluso la stagione dell’Orchestra del Teatro Olimpico. Fermamente voluto da Enrico Bronzi, direttore e violoncello solista (che ha pubblicamente ringraziato la formazione giovanile vicentina per la disponibilità), il programma allineava composizioni tutt’altro che frequenti nelle sale da concerto, probabilmente mai eseguite prima a Vicenza.

Ogni tanto capita che io torni a casa e decida di scrivere una recensione che non avevo pensato di scrivere. Il concerto di Lukas Geniušas di mercoledì 4 aprile per gli Amici della Musica di Padova è decisamente il caso.

Si ritorna a quei mitici anni ‘50, ma a Roma, con il Don Pasquale in scena alla Scala fino al 4 maggio, con la regia di Davide Livermore che ambienta l’opera nella Dolce Vita della Capitale. Un omaggio al cinema italiano la cui estetica fa da sfondo al capolavoro donizettiano innervandolo di una compiacente brillantezza.

Ai Concerti di Pasqua di Lugano Musica torna l’Orchestra Mozart, che ha ripreso lo scorso anno un’attività piena dopo quattro anni di interruzione seguita alla scomparsa di Claudio Abbado che del complesso bolognese era direttore artistico e fonte ispiratrice. Il ritorno al LAC è dei più felici: due concerti sinfonici con Bernard Haitink sul podio ai quali sono affiancati altrettanti pomeriggi da camera con protagonisti i Solisti della Mozart stessa.

Giunto alla quarta edizione il “Premio Pia Baschiera Tallon – Educare alla musica” nasce come riconoscimento a musicisti, didatti e musicologi che dedicano la loro arte e la loro attività alle nuove generazioni, coltivandone il talento e la passione per la musica.