Bolzano_Festival_Bozen

Il russo Grigory Sokolov ha avuto il compito di chiudere un cartellone di concerti che è riuscito a regalare al capoluogo sudtirolese nuova musica dal vivo, offerta quasi impensabile sino all’inizio di questa estate.

Oggi abbiamo il virus, che stravolge le abitudini nel fare musica dal vivo e detta nuove regole nell’andare ad ascoltarla. In passato, non è che tutto sia sempre andato liscio comunque

Un concerto che più “settenovecento” non si potrebbe quello proposto al Teatro Zandonai nell’ambito del festival roveretano che giunge quest’anno alla sua quarta edizione superando le restrizioni imposte dall’emergenza pandemica e offrendo una serie di appuntamenti di alto livello.

La struttura del lavoro a quattro mani di “O&H” è immaginata e realizzata col chiaro intento di fornire una occasione di puro godimento per il pubblico senza venir meno ad una significativa dose di ironia verso tradizioni, stili e “buoncostume”.

Inutile dire che la serata a Miramare, cui abbiamo avuto la fortuna di assistere, si è risolta in un felice connubio di musica e bellezza. Un concerto straordinario in cui la magia del luogo ha fatto da cornice a un’esecuzione da manuale di un programma raffinatissimo e coinvolgente.

Beatrice_Rana

Orchestra orfana della sua importante tournée estiva – ma intelligentemente riorganizzata in un fitto calendario di concerti cameristici sparsi sul territorio europeo e nella sua residenza a Ferrara – la EUYO non salta, fortunatamente, il consueto appuntamento nel teatro bolzanino ed offre una serata sold out di grande apprezzamento.

Nel novero di alcuni dei coraggiosi festival europei che hanno scelto di rimanere aperti c’è il Festival de La Roque d’Anthéron, uno dei più grandi ed importanti festival pianistici al mondo.

Metti una vigilia di Ferragosto durante la pandemia, con l’Arena di Verona trasformata in una grandiosa sala da concerto all’aperto: orchestra al centro, pubblico sulle gradinate, molto distanziato e non proprio prossimo al limite della capienza consentita (circa tremila persone). E metti una serata monografica su Gioachino Rossini,[…]

Marianne_Crebassa

È un mondo in bianco e nero – e dove tutto è o bianco o nero – quello in cui si muovono i sei personaggi di Così fan tutte secondo Christof Loy; solo l’inganno, mai tanto terapeutico come in questa occasione, si colora.

Voces_Suaves

Non c’è nulla che istighi alla trasgressione più di un divieto; la Scuola Romana è di ciò esempio lampante.

Qualche volta, ma solo qualche volta si può parlare di capolavoro ritrovato con la certezza di essere nel giusto e di non esagerare. Nel caso della Leonora di Ferdinando Paër la definizione non è soltanto lecita ma doverosa.

La rassegna non tradisce comunque nemmeno quest’anno il suo sguardo internazionale, proponendo le più recenti creazioni nel panorama della danza contemporanea, inedite per il pubblico bergamasco.

Innsbruck_Festival

La musica popolare ha un enorme vantaggio su quella cosiddetta “colta”: invece di perdersi nei meandri del tempo, di scadere nei gusti del pubblico, di dover essere ricercata e ritrovata, si mantiene viva attraverso gli anni in una sua continua rielaborazione e riproposizione.

Samoilov

Così, complice la crescente abitudine si mettono a fuoco impressioni più sottili ma non meno inquietanti. E tutte conducono verso una sola, ovvia e inoppugnabile considerazione: il teatro come lo abbiamo conosciuto finora è basato sulla presenza viva del pubblico almeno quanto sulle mirabolanti invenzioni che prendono vita sulla scena.

Grado Jazz

Gran finale a Grado Jazz con le “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”