Nella suggestiva cornice della Chiesa tardo medioevale di Santa Sofia a Padova, il primo Settecento è centro del terzo e ultimo appuntamento della rassegna di musica sacra “In principio”, presentata dell’Orchestra di Padova e del Veneto.

Ci sono compositori che fanno del rigore formale la loro cifra più immediatamente distinguibile; una sorta di firma che accompagna pressoché tutta la loro produzione. Antoine Reicha, boemo di nascita, di educazione viennese e francese per vocazione appartiene sicuramente a questa categoria seppur con qualche distinguo, dati da improvvise e spiazzanti arditezze armoniche che fanno di lui un autore da riscoprire, superando in certo modo la sua fama di didatta.

Ci sono occasioni nelle quali solo il silenzio può esprimere con pienezza l’oceano di emozioni che si susseguono al concludersi di un’esperienza sconvolgente ed insieme appagante. Non un silenzio vuoto, fine a se stesso, ma al contrario un silenzio denso e ricco.

Ecco, il concerto della Philharmonia Orchestra, con Esa-Pekka Salonen sul podio, inviterebbe al non parlare per l’oggettiva impossibilità di trovare parole adatte a descriverne l’incomparabile meraviglia; tuttavia il cronista deve in qualche modo rendere conto di ciò che ha ascoltato, pur rendendosi conto che gran parte di ciò che dirà risulterà insufficiente, se non inadeguato.

“This is Rattle”, un festival di dieci giorni che prevede conversazioni, mostre ed opere d’arte commissionate ad hoc, nonché una serie di concerti al Barbican Centre, incorona Sir Simon Rattle nuovo direttore musicale della London Symphony Orchestra (LSO). “Un’opportunità per celebrare la variegata cultura artistica del Regno Unito ed inspirare una nuova generazione di musicisti ed artisti”, parola di sua Maestà la Regina Elisabetta II.

Si è appena conclusa a Rovereto (Trento) la Settimana Mozartiana, giunta alla 26° edizione, promossa dall’Associazione Mozart Italia che dal 13 al 17 settembre 2017 ha coinvolto diversi luoghi e spazi del territorio trentino che furono tappe dei viaggi della famiglia Mozart nella loro percorsi verso la penisola italiana.

La musica russa ha necessariamente bisogno di interpreti russi? A rigor di logica, la risposta a questa domanda è negativa, perché accade che la lontananza geografica e culturale fra creatore ed esecutore non sia per nulla una controindicazione, e veda nascere risultati interpretativi straordinari.

Giovani pianisti a confronto a Riva del Garda (Trento) nel Summer Lab, master di pianoforte condotto dal Conservatorio di Trento in concorso con le accademie partner Erasmus del conservatorio trentino che sono l’Università della Musica e del Teatro di Lipsia, l’Accademia Liszt di Weimar e l’Università della Musica di Norimberga (Germania), l’Università Anadolu di Eskisehir (Turchia), l’Università Savonia di Kuopio (Finlandia), il Conservatorio Superiore di Musica di Vigo (Spagna) ed il Conservatorio Koninklijk di Bruxelles (Belgio).

Non c’è spazio più bello per fare ed ascoltare musica contemporanea di un luogo antico. Pietre scavate e rese lisce da migliaia di passi, lacerti di affreschi dei quali talora la conoscenza soggetto è solo intuibile, archi e volte che si ripetono uguali solo all’apparenza e diversissime tra loro ad un esame attento.
La Chiesa di San Gottardo (XIII sec.) ad Asolo è uno di questi: austera al primo sguardo si rivela poco a poco come un labirinto nel quale lo sguardo e la mente si perdono, ma al contempo permette una concentrazione assoluta sin dalla prima nota, come se il tempo si cristallizzasse nel fluire della narrazione musicale.

Protagonista della serata l’op. 51 di Haydn: Le ultime sette parole del nostro Redentore sulla Croce (versione per archi). In un ristretto spazio formale imposto dal committente in rispetto alla compostezza quaresimale (sette brani lenti tra il largo e l’adagio), il compositore progetta e cesella un capolavoro del barocco […]

Secondo appuntamento della mini stagione barocca in seno a quella (ufficiale) del Teatro alla Scala. Dopo il Trionfo del Tempo e del Disinganno del 2016, è la volta di un altro capolavoro händeliano, il Tamerlano, che in Italia dove si confonde il belcanto con il Volo, suona come una grande sfida.

Debutto parigino al Theatre des Champs Elysées il 12 settembre 2017 per Jessica Pratt nella Lucia di Lammermoor di Donizetti, ruolo che più le si congegna per dimostrate le sue qualità vocali e di interprete.  Data in forma di concerto con la direzione di Roberto Abbado a guida dell’Orchestre National d’Ile de France, la performance si inseriva nel panorama degli omaggi ai 40 anni dalla scomparsa di Maria Callas avvenuta il 15 settembre del 1977. 

Da oltre vent’anni il festival “Spazio & Musica” realizza a Vicenza il miglior connubio fra i luoghi e i suoni della bellezza. In questo due decenni, il progetto ideato dal violinista Fabio Missaggia, che è una delle colonne del dipartimento di Musica Antica del conservatorio “Pedrollo”, non solo ha esplorato il noto e il meno noto (talvolta il raro in assoluto) della musica fra Rinascimento e primo Classicismo, ma ha anche rivelato al pubblico che la città del Palladio non è fatta solo  delle architetture monumentali che tutti conoscono, […]

La nascita di una nuova rassegna va salutata con favore, ma quella di In Principio merita un festeggiamento; tre concerti dedicati alla musica sacra, o meglio alla riflessione sul Sacro in musica, in altrettante chiese storiche di Padova.

Dopo 30 anni, la Mahler Jugend appare come una corazzata della musica che non ha nulla da invidiare alla maggior parte delle formazioni stabili e “non giovanili”. E la serietà e la profondità del lavoro di selezione si riflettono in risultati comunque di alto livello, nonostante ogni anno gli organici siano soggetti a rinnovamento.

Largo ai giovani dice qualcuno. Facile a dirsi, difficile a farsi in un paese come l’Italia dove se poco si investe, sicuramente quel poco non è destinato ai giovani. Per fortuna va nella direzione opposta il progetto di collaborazione in essere tra il Teatro alla Scala e l’omonima Accademia di Canto, volto a preparare i giovani artisti per il debutto sul celebre palco del Piermarini, con un titolo del grande repertorio, una volta l’anno.