Tecnicamente il gesto si fa più lineare, l’approfondimento delle partiture e la conoscenza dell’orchestra portano a saper toccare le sezioni negli snodi essenziali ottenendo in questo modo un discorso musicale fluido e dinamico.

Pentatone

Il soprano statunitense di origine cubana, che i vociologi definirebbero “lirico-coloratura”, sceglie un programma al contempo vario ed estremamente organico dedicato alle arie da concerto alle quali si uniscono quelle alternative che il Salisburghese compose per le sue cantanti – da Aloysia Weber a Luisa Villeneuve – per essere eseguite all’interno di opere di altri compositori.

La compagnia di canto è di quelle che una volta si sarebbe definita “discografica”, fatta di divi capaci di porsi interamente al servizio della musica con l’umiltà che è propria solo dei grandi.

Salzburger_Festspiele

Sugli scudi l’intera compagnia di canto, con in testa Filippo Mineccia che disegna un Cain tormentato  e fragile attraverso un canto fatto di mille sfumature e infiniti colori. Per lui un trionfo, meritatissimo, di pubblico.

La protagonista si ritrova combattuta tra le lusinghe del Piacere che la trascina in un mondo effimero e omologato fatto di sarti e truccatori, tra discoteche, “amici” plaudenti e incontri effimeri e i consigli – anche sottoforma di sedute psicoanalitiche – di Tempo e Disinganno.

Giunge finalmente il momento della riapertura al pubblico anche per l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano che ospita il direttore polacco Krzysztof Urbański ed il pianista croato Dejan Lazić. In programma pagine di Beethoven e Mozart: l’Ouverture in do minore Coriolano op.62, il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore K.488 e la Sinfonia n.1 in do maggiore op.21.

La riapertura del Massimo napoletano dopo il lockdown tra “affettazioni” musicali e discutibili messaggi politici-gestionali.

Placido Domingo sul podio alza la bacchetta e ci accompagna in un lungo e intenso percorso spirituale. La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, intrisa di umanità, racconta della nostra terra nel suo incedere vivido, carnale e trascendentale.

Società_Filarmonica_di_Trento

Lunghi applausi riempiono la Sala Filarmonica di Trento per il concerto dell’Orchestra il “Pomo d’Oro” che assieme al controtenore polacco Jacub Józef Orliński inaugura la stagione 2021.

Teatro_Carlo_Felice

Secondo concerto sinfonico dalla riapertura dei teatri al Carlo Felice di Genova. Ospite il direttore toscano Nicola Luisotti che mancava dal teatro della lanterna da ben quindici anni. In programma due sinfonie di due compositori estremamente diversi, Cherubini e Brahms, ma strettamente legati.

Nei brani solo strumentali – non propriamente favoriti dall’acustica molto asciutta del Ridotto – il Pomo d’Oro ha realizzato un fraseggio franto, talvolta tagliente, lontano dalle pletoriche tradizioni esecutive non storicamente informate.

La presenza di Cominati, artista dalla musicalità raffinata e dal tocco sempre elegante, ha reso l’appuntamento quasi familiare, ricordando quell’intesa reciproca tra il solista e l’Orchestra Haydn che nel 1993 gli valse il Primo premio al Concorso “Busoni”.

Edoardo_Milletti

Il cast dei cantanti era, ed è, affiancato da due mimi che li accompagnano con la lingua dei segni. Riservate le prime due file di poltrone ai sordomuti, questi ultimi potevano dalla platea percepire le vibrazioni dell’orchestra e immaginare grazi ai gesti degli attori i suoni della melodia.

Ravenna_Festival

È quasi superfluo rilevare l’altissimo magistero dei Wiener Philharmoniker, che anche in quest’occasione hanno esibito compattezza, smagliante padronanza della pratica strumentale e disinvolta duttilità, sensibili e partecipi di fronte anche al minimo gesto di Riccardo Muti.

Mozart e Haydn, dunque, ma anche una piccola e popolare gemma sinfonica di Schubert, per una prova che ha avuto il merito di mettere in luce da un lato la splendida maturità interpretativa di Lonquich e dall’altro la musicalità della OTO […]